Roma, Menez: “Voglio lo scudetto”

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 Jeremy Menez a cuore aperto: tra Claudio Ranieri e Christian Damiano, tra la Roma e la Nazionale. Il transalpino ha voglia di mostrare tutte le sue qualità per guadagnare uno spazio importante nello spogliatoio giallorosso e in quello della Nazionale di casa. Il sogno? Vincere lo scudetto con i giallorossi. Da Il Romanista:

«Voglio vincere lo scudetto con la Roma. Penso che siamo pronti per vincere qualcosa di importante». È cresciuto Jeremy Menez, non è più il ragazzo musone e triste che lo scorso anno sempre qui a Riscone parlava a stento con i compagni di squadra. Il ragazzino è diventato uomo, e come tutti gli uomini si prende delle responsabilità sempre maggiori. Punta in alto Menez, sia dal punto di vista personale «voglio la Nazionale e con Blanc è possibile» sia da quello di squadra «siamo pronti per vincere qualcosa di importante».

Nella sua crescita un ruolo fondamentale, confessa ai microfoni di Roma Channel, l’ha avuto Claudio Ranieri. «Io sono un ragazzo molto timido – le sue parole –, ma quando uno mi conosce bene non si può parlare male di me perché sono un tipo tranquillo. Il mister mi ha fatto capire che per giocare devo lavorare tanto e da dicembre ho capito questo. Ranieri ha fatto il papà, io avevo bisogno di questo per capire certe cose. Sono cresciuto molto come giocatore e se sono diventato più maturo lo devo anche alla Roma. Lo hanno notato anche i miei genitori quando questa estate sono tornato da loro per le vacanze. Mi hanno detto che sono diventato più maturo: il merito è anche di Claudio Ranieri che per me è stato come un secondo padre. Il mister mi ha fatto capire che dovevo lavorare molto e che ero un giocatore importante per la squadra. Mi piacerebbe dargli ragione e diventare un giocatore fondamentale per la Roma». In giallorosso però finora sono stati più i momenti bassi rispetto a quelli alti. Solo nella parte finale della stagione Jeremy ha trovato la giusta continuità. «Il primo anno è stata dura anche perché avevo avuto l’operazione per la pubalgia e non avevo fatto la preparazione. Meno male che c’era Mexes che mi ha aiutato, e per questo lo ringrazio. Il punto più basso della mia carriera romanista l’ho toccato nella partita di Cagliari, lì feci una partita di m… I compagni avevano ragione a criticarmi. Da lì ho capito molte cose perché il rapporto è migliorato tanto, Ranieri mi ha aiutato a crescere e mi ha fatto capire che dovevo lavorare tanto per raggiungere certi traguardi». Con tutti i compagni ha un bel rapporto, ma con due in particolare è addirittura speciale: Totti e Mexes. «Con Francesco ho una grande intesa, d’altronde è un giocatore fantastico. Un ruolo fondamentale per me, però lo ha avuto Philippe. Mi ha aiutato tanto, mi ha cresciuto e mi ha aiutato ad inserirmi nel gruppo, è stato un punto di riferimento fondamentale». Ma non solo loro, perché la forza di questa Roma è l’unione: «Mai visto un gruppo così- conferma Menez. Veramente, dal Sochaux a Roma, mai visto un gruppo così». E tutti sembrano apprezzare Jeremy dentro e fuori dal campo. Simone Perrotta, qualche tempo fa, parlando di lui ha detto che è uno che cambia le partite da solo. Jeremy incassa i complimenti e ringrazia: «Mi fa piacere una cosa del genere, soprattutto perché detta da un bravo ragazzo come Simone. Quest’anno mi sento veramente a casa mia. Sono pronto a ripartire da zero e farò vedere quello che so fare».
La Roma ci spera e per aiutarlo a rendere al massimo ci sarà anche Christian Damiano. L’allenatore in seconda di Ranieri (che lo definisce un primo bis) ha avuto un ruolo fondamentale per la sua permanenza nella capitale. «Nelle sue interviste in Francia ha sempre parlato bene di me come persona e come giocatore, lo devo solo ringraziare». A proposito di Francia, uno degli obiettivi dichiarati di Menez è la maglia della Nazionale. Dopo l’esonero di Domenech è possibile. «Voglio far bene con la Roma anche per conquistarmi un posto in Nazionale. Blanc è un allenatore importante e capace, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani. Posso farcela, ma prima devo fare bene con la Roma. Magari qua potessi diventare una bandiera…». Lo scudetto non è un obiettivo impossibile. «Sogno di vincerlo. Penso che la squadra sia abbastanza forte e competitiva per vincere qualcosa di importante. Possiamo arrivare in fondo sia in Champions League sia in campionato ma l’importante sarà avere lo stesso atteggiamento dello scorso anno che ci ha portato a fare risultati. Noi siamo comunque già adesso più forti dello scorso anno perché siamo maturati come gruppo e in più ci sono Simplicio e Adriano. La Roma rimane una squadra molto competitiva, certo l’Inter ha forse ancora qualcosa in più come tipo di squadra ma l’arrivo di Simplicio e Adriano ci rafforza notevolmente. Eravamo già competitivi prima, con il loro arrivo lo siamo ancora di più». Ranieri ieri lo ha impiegato interno di centrocampo, che non è proprio il suo ruolo preferito. «A me piace giocare trequartista, credo di poter rendere al meglio in quella posizione e lo sa anche il mister perché ne abbiamo parlato ma io mi presto a giocare in qualsiasi ruolo. Se mi chiederà di giocare centrocampista, esterno o seconda punta io non mi tirerò mai indietro. È chiaro che, se potessi decidere io, sceglierei di giocare trequartista».


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