Cicinho rischia di diventare un caso: la mancata convocazione del brasiliano nel corso della gara contro il Livorno, infatti, ha demotivato e confuso il laterale, reduce dalla tribuna (con convocazione) di Fulham.
Claudio Ranieri s’è detto convinto di non averlo visto carico come gli capitava di trovarlo quando erano avversari, Cicinho non l’ha presa affatto bene, consapevole che per migliorare condizione e morale occorre solo giocare. Le pagine de Il Tempo e de Il Corriere dello Sport affrontano la vicenda e le proponiamo fedelmente:
IL TEMPO
Venti convocati, c’è Pit e non Cicinho. Perché? “Non lo vedo ancora convinto – spiega Ranieri – a livello dinamico come ero abituato a vederlo da avversario”. Il brasiliano non si aspettava questa esclusione. Rientrato gradualmente nel gruppo, era stato convocato per la prima volta dall’operazione al ginocchio in occasione della partita contro il Cska Sofia del 1 ottobre.
Da allora, un test poco convincente sul campo di Anzio e altre convocazioni, ma sempre per finire in tribuna. Cicinho vuole capire se Ranieri e la Roma puntino ancora su di lui. Ieri si è tenuto dentro la rabbia, all’inizio della prossima settimana dovrebbe incontrare i dirigenti di Trigoria per avere un chiarimento. La Roma aveva provato a venderlo la scorsa estate dopo un timido sondaggio del Barcellona. Non se ne fece niente. Ma gennaio è alle porte.
IL CORRIERE DELLO SPORT.
Perplesso. Ci sembra l’immagine giusta per descrivere lo stato d’animo di Cicinho quando, ieri, ha scoperto che sulla lista dei venti convocati per la sfida di oggi pomeriggio contro il Livorno, il suo nome non compariva. Come, deve essersi chiesto il brasiliano, per la partita con il Fulham era stato convocato, pur finendo in tribuna, stavolta neppure quello? Possibile che abbia fatto pure un ulteriore passo indietro al punto di vedere, con tutto il rispetto, il nome di Pit tra i convocati? Insomma, c’è rimasto male, consapevole lui per primo di non essere ancora al top della condizione, ma altrettanto consapevole che quel top di condizione a cui punta potrà essere raggiunto solo cominciando a giocare, magari a singhiozzo all’inizio, poi sempre con maggiore continuità.
Gli interrogativi del giocatore, sono anche quelli del suo procuratore, Ricardo Sarti. Interrogativi che non possono non andare a sfociare in un ulteriore interrogativo: Cicinho fa ancora parte del futuro di questa Roma che, oltretutto, dal mercato ha più bisogno di incassare che possibilità di spendere? Interrogativo legittimato anche da un paio di telefonate, la settimana scorsa, da parte di un dirigente della Roma allo stesso procuratore per una convocazione a Trigoria per una chiacchierata, incontro che non c’è stato solo perché il procuratore brasiliano non era in Italia in quei giorni. Ma l’incontro, però, ci sarà presto. Molto presto, probabilmente già domani pomeriggio a Trigoria, alla presenza anche del calciatore. Non ci saranno pugni sul tavolo, ma solo la neccesità di capire meglio quali siano i progetti della Roma sul giocatore, fermo da oltre sette mesi, conseguenza della rottura del crociato del ginocchio con inevitabile intervento chirurgico. Ci dovrà essere chiarezza da entrambe le parti, capire se ci sono i presupposti per continua insieme, oppure se al contrario ci sarà bisogno di trovare una nuova squadra per il giocatore. Cicinho con la Roma ha un contratto importante che andrà in scadenza il trenta giugno del 2012, la Roma ha un totale margine di manovra sul cartellino del brasiliano, confermato peraltro l’estate scorsa quando si materializzarono alcune voci (e nulla più) di un interessamento del Barcellona per il giocatore, voci che a Trigoria non furono respinte al mittente perché nel caso il Barca si fosse presentato, la trattativa ci sarebbe stata e pure approfondita. Sia Roma che Cicinho, peraltro, sanno bene come un eventuale divorzio, dipenderà, per il prezzo del cartellino, dalla possibilità di rivedere il giocatore in campo su buoni livelli, altrimenti tenerlo fermo fino a gennaio vorrebbe dire azzerare o quasi il costo del cartellino, considerando anche che l’ingaggio del brasiliano è di quelli che si possono permettere poche squadre. E quelle squadre a scatola chiusa è difficile che acquistino.