La Roma esce con le ossa rotte dall’Olimpico contro la Juve. Il passivo di 1-4 è esagerato per una squadra ridotta all’osso e che per un’ora aveva giocato (se non meglio) alla pari dei bianconeri.
Il pareggio di Loria, il primo gol davanti ai suoi tifosi, sembrava potesse essere di slancio per centrare la grande impresa, ed invece pochi minuti dopo, da un rimpallo con Riise, Iaquinta ha vinto il duello aereo con Mexes, chiudendo i giochi.
Si perché poi la Roma si è disunita e si è fatta infilare ancora da Mellberg e Nedved. Spalletti aveva chiesto l’aiuto del pubblico, che infatti alla fine nonostante la batosta non ha fischiato. “Una partita che avevamo ben interpretato seppur con diversi problemi. Mi girano le scatole perché non si può perdere 1-4 giocando per un’ora da grande Roma. Purtroppo nel calcio contano gli episodi, e non siamo stati fortunati”.
Il tecnico parla a 360 gradi della prestazione dei suoi: “Menez e Vucinic si sono allenati poco durante la settimana per tanti motivi, Mirko ha preso una legnata alla schiena e gli ho detto di stringere i denti, poi è entrato Montella. Baptista non mi è piaciuto, non è entrato molto in partita”.
Qualcuno storce il naso per il cambio con Loria: “Ho pensato che Simone meritasse gli applausi del pubblico per il gol e la buona prestazione, e volevo vincere la gara, invece è arrivato il gol di Iaquinta che ci ha tagliato le gambe”. Panucci capitano? Si per me il caso è archiviato, se lui fa quello che sa fare è giusto dargli i suoi meriti. Quarto posto? Ci credo ancora, adesso la sosta ci permetterà di recuperare diversi giocatori importanti, e speriamo di lavorare bene durante queste due settimane”.
Chiosa finale sui debutti di D’Alessandro e Stojan: “Credo che se lo meritassero, sono molto contento per loro”.
