Nell’emergenza si è vista una della Roma migliori della stagioni. Non perché giudichiamo con occhio benevole una squadra con molte defezioni, ma perché i giocatori hanno combattuto su ogni pallone e non hanno mostrato quell’arrendevolezza, che si è vista in alcune partite.
Squadra che si è stretta attorno al giovane Viviani, dimostrando un’unità che fa ben sperare per il futuro.
Certo il vantaggio di De Rossi al 5’ ha rasserenato un po’ Totti e compagni, che comunque hanno sofferto la mobilità e la corsa dei dirimpettai bianconeri. Per la prima volta da quando siede sulla panchina giallorossa, Luis Enrique ha dato la sensazione di capire cosa sia veramente il calcio italiano.
Optando per un 4-3-3, che in fase di non possesso diventava un 4-5-1, il tecnico asturiano ha limitato le folate offensive di Pepe e di Estigarribia, grazie anche all’aiuto in difesa di Lamela e soprattutto di Osvaldo, che ha disputato una gara encomiabile per sacrificio e volontà. Resta l’amaro in bocca per il rigore fallito da Totti, che si è fatto parare il calcio da fermo dall’amico-rivale Buffon.
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