Roma-Inter è stato uno show, ma anche la partita della “vergogna Var”, come ha detto Totti, mandato dalla società a parlare nel dopo gara, con il silenzio stampa della squadra.
La Roma ha cambiato linea già da Firenze, quando il calcio in testa ad Olsen è stato trasformato in rigore dall’arbitro.
Stavolta è Rocchi e ben cinque arbitri al Var, a non vedere un rigore clamoroso su Zaniolo, e la Roma protesta, dopo Firenze, ad alta voce. Dopo 11 mesi senza rigori a favore, a Trigoria sono stanchi di sopportare in silenzio. L’ennesimo rigore clamoroso non concesso, non cancella gli errori della stagione romanista, ma gli episodi sono decisamente troppi.
La partita
La partita è stata bella, a tratti travolgente, con una Roma, che al netto delle assenze, ha fatto meglio dei neroazzurri.
Una partita che ha riscattato la squadra, in cui si è visto uno Shick molto positivo, un Kolarov tornato campione, un eterno Florenzi, ma soprattutto un grandissimo Zaniolo. Il cambio con Nainggolan, proprio con i nerazzurri, è stato un vero affare. Un ventenne già maturo contro un trentenne sempre infortunato, e dalla vita privata che non concede spazi a supplementi di carriera.
A stupire soprattutto l’esultanza del giovane Niccolò, che di fronte al suo passato, ha giocato l’ennesima grande partita, da giocatore esperto, e da romanista.
Ora si spera che dopo l’ennesima ripresa, non torni quel calo psicologico che ha contraddistinto finora la stagione romanista.
La Roma è sembrata finalmente una squadra, con movimenti sincronizzati, precisi. Tutti positivi, anche Cristante, nel pressing, nella manovra. E poi tanta voglia di vincere.