Roma alla finestra: l’Inter ha il fiato corto

di Redazione Commenta


 Da Il Messaggero:

Se l’Inter è a corto di fiato, allora, trattandosi di una squadra fisica più che tecnica, tutto è possibile. Da tempo, ormai, Mourinho tende a gestire il vantaggio, più che a incrementarlo. Un’operazione intelligente o dovuta? Contro il Genoa, la brutta partita ci poteva stare comunque: avversari di buon passo, copertissimi e motivati per via dei cinque gol presi in casa. E c’è dell’altro: i giocatori dell’Inter ricordano per certi versi i pupi siciliani. Senza il puparo restano freddi, immobili, senza vita.
Mourinho, stando a un passo, si fa sentire e vedere. E così li anima e li muove. Mourinho, da squalificato e dunque lontano, non ha il potere di dare un’anima ai suoi. La sua forza non si rintraccia nella fantasia tattica: al massimo mette attaccanti. Mourinho è unico per l’agonismo che trasmette ai giocatori, che dipendono da lui, ne hanno bisogno, quanto una macchina di Formula Uno del pilota. Il Milan è bello e lieve sugli esterni e forte e resistente al centro, dove si appresta a chiudere le azioni altrui e ad aprirle proprie. Gli arbitri gli hanno dato una mano quando ne aveva bisogno ed eccolo, pettinato, tatuato e lanciato, pronto all’ultimo salto, favorito, tra l’altro, dal non dover incontrare l’Inter, compito che spetta alla Roma, che arbitrerà lo scudetto. Si ha la sensazione che il Milan abbia già detto addio alla Champions per provare il tutto per tutto in campionato. L’Inter ha invece l’obbligo di andare sino in fondo o comunque di sprecare tutta la benzina che ha: è stata costruita anche per questo. L’Europa non avrà conseguenze per il Milan, potrebbe essere invece decisiva, in una maniera o nell’altra, per l’Inter. Sfinita se va avanti; depressa se resta fuori. La Roma deve difendere il terzo posto e guardare, da una posizione privilegiata, ciò che succede.


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