Questa Roma non è grande

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 Da Il Romanista:

Ci sono pareggi e pareggi. Quello di ieri contro il Chievo, per come è maturato, vale come una sconfitta. Un 2-2 arrivato dopo che la formazione giallorossa aveva chiuso il primo tempo in vantaggio di due gol, grazie ad una doppietta di Simplicio. Una partita che sembrava già vinta e che solo la Roma è riuscita a riaprire grazie ad un atteggiamento tattico, nel secondo tempo, troppo rinunciatario e a un regalo di Julio Sergio a Moscardelli. Con una vittoria, oggi la Roma avrebbe osservato il turno di campionato dall´alto della terza posizione, e invece rimane lì, invischiata in una lotta che settimana dopo settimana diventa più dura e dalla quale non riesce a tirarsi fuori. Molte le colpe anche di Ranieri, che ha aspettato troppo prima di togliere dal campo Adriano, che aveva speso più di quanto potesse, e che ha rinunciato a Pizarro anche negli ultimi minuti di gioco quando serviva un giocatore che potesse mantenere il possesso della palla. Eppure l´intuizione iniziale del tecnico giallorosso di mandare in campo, su un terreno di gioco degno di una formazione di dilettanti, una Roma ´operaia´ con tre mediani e con Simplicio vertice alto del rombo, si era rivelata azzeccata, così come quella di inserire Adriano dal primo minuto in coppia con Vucinic.

Al 5´ è proprio l´Imperatore a creare il primo pericolo per Sorrentino ma il suo calcio di punizione dal limite finisce alto, non di molto, sopra la traversa. Passano due minuti e ci prova Simplicio, da fuori area ma la sua conclusione termina alta di poco. Al 10´ Vucinic, servito in profondità da Adriano, da buona posizione tira addosso a Sorrentino in uscita. Al 24´ un liscio clamoroso di Mantovani libera Adriano al limite dell´area: il brasiliano rientra sul sinistro e poi alza sopra la traversa, anche a causa del ritorno di Andreolli. Due minuti dopo, è il 26´, la Roma passa in vantaggio grazie a Fabio Simplicio. Il brasiliano arpiona in area di rigore un pallone proveniente dalla sinistra, supera in acrobazia un paio di avversari e in allungo con la punta del piede supera Sorrentino in uscita, tra le proteste dei giocatori del Chievo che vorrebbero che Rizzoli fischiasse un fallo di Adriano su Cesar. Il primo tiro in porta dei veronesi è di Moscardelli al 39´, la palla esce di poco. Il raddoppio giallorosso arriva al 44´: Adriano ruba palla al limite dell´area, scarica per Cassetti che mette in mezzo per Simplicio che arriva da dietro e di nuovo in allungo la mette alle spalle di Sorrentino con l´aiuto del palo. Nell´intervallo Ranieri non cambia niente e nel secondo tempo il Chievo parte forte e ha due occasioni in avvio: la prima con un colpo di testa di Mantovani, che Julio Sergio para a terra con qualche difficoltà, e la seconda con un tiro da fuori di Marcolini che termina a lato. Al 16´ il gol che riapre la gara è un regalo di Julio Sergio: il portiere brasiliano si lascia ingannare da un tiro assolutamente senza pretese di Moscardelli da oltre venti metri. Una conclusione facile facile che rimbalza davanti al numero 27 romanista, goffo nell´intervento. La partita si accende perché il Chievo prende coraggio e la Roma agisce di rimessa: al 20´ cross di De Rossi dalla sinistra, sponda di testa di Adriano e tiro a botta sicura di Simplicio con Cesar che si immola e salva la propria porta. E´l´ultima azione vera dei giallorossi. Dopo c´è solo una brutta partita, in cui la Roma soffre più di quanto dovrebbe contro una squadra nettamente inferiore dal punto di vista tecnico. Ranieri toglie Greco ed inserisce Taddei, al rientro. Al 33´ Julio Sergio riscatta parzialmente l´errore in occasione del gol di Moscardelli con un´uscita bassa sui piedi del ´diablo´ Granoche. Ma proprio Granoche al 38´ approfitta di uno svarione della difesa giallorossa (poco prima Taddei regala una rimessa laterale al Chievo, battendola un metro dentro il campo), s´invola verso Julio Sergio e lo batte in uscita per il gol del pareggio. La Roma non c´è più e al 38´ De Rossi si fa espellere per un fallaccio a metà campo su Moscardelli. Ranieri, che nel frattempo aveva sostituito Adriano con Borriello, toglie Simplicio e inserisce Menez: è la mossa della disperazione ma non porta a niente. Ci vuole anzi un doppio miracolo allo scadere di Julio Sergio e Mexes su Granoche e Pellissier per evitare la sconfitta.


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