Bocche cucite. La Roma arriverà all’incontro con il Genoa, sabato all’Olimpico, senza l’eco della consueta conferenza stampa di Ranieri, cancellata dal silenzio imposto dal club. Oggi l’allenatore ha voluto parlare alla squadra, tornata finalmente al completo dopo dieci giorni di diaspora per gli impegni delle nazionali. Una riunione di mezz’ora “esclusivamente tecnica”, come assicurano da Trigoria, in cui Ranieri ha chiesto alla squadra un atteggiamento diverso, in campo e fuori. Il tecnico pretende dalla squadra un’inversione di rotta a partire da sabato. Quando, però, il tecnico dovrà fare la conta dei presenti. La sosta per le nazionali, come accaduto già a settembre, non ha portato fortuna alla Roma, che in un colpo solo rischia di perdere Vucinic (ieri un’ecografia ha confermato la contrattura, tornerà in campo lunedì) e De Rossi. Ieri si è fermato anche Menez, mentre Perrotta è tornato in gruppo soltanto da 24 ore e Pizarro continua a svolgere carichi di lavoro più leggeri rispetto al resto della squadra. Non sta benissimo neanche Taddei, fermo addirittura dal 28 agosto.
DE ROSSI, DOMANI LA VERITÀ – Chi schierare allora? Il dubbio maggiore riguarda De Rossi. Il centrocampista si è sottoposto oggi a esami diagnostici al policlinico Gemelli: un’ecografia che ha confermato il risentimento muscolare al polpaccio con edema, già evidenziato dal dottor Castellacci in nazionale. A Trigoria, però, non hanno ancora rinunciato all’idea di recuperare il giocatore. Domani sarà la giornata chiave: in mattinata De Rossi si sottoporrà a un provino per valutare la possibilità di scendere in campo. Se l’edema si sarà completamente riassorbito e Daniele non sentirà più dolore potrebbe essere inserito nella lista dei convocati. Difficile, in questo momento (da quando è tornato a Roma dal ritiro della nazionale De Rossi non si è ancora mai allenato con i compagni).
SOS CENTROCAMPO – Nel caso – probabile – di forfait dell’azzurro, a centrocampo troverà spazio Brighi, l’unico centrocampista senza guai. Al suo fianco Pizarro, che continua ad allenarsi a scartamento ridotto per non caricare il ginocchio: un percorso personalizzato che gli ha fin qui consentito di essere sempre presente. Anche stavolta lui, come Perrotta, dovrebbe esserci: lo staff tecnico è convinto di non rischiare ricadute dando loro spazio. A completare il quartetto di centrocampo Taddei, recuperato anche se non al top della forma. Chi quasi certamente non sarà del match è Menez, fermatosi ieri per un problema muscolare al retto femorale. Oggi solo fisioterapia, le possibilità di vederlo in campo sembrano ridotte al minimo.
ADRIANO E JULIO SERGIO – A Trigoria, però, si lavora anche per il futuro: gli stop di De Rossi, Vucinic e Menez si sommano infatti a quelli di antica matrice, occorsi a Julio Sergio e Adriano. Entrambi i brasiliani lavorano a parte, con l’addetto al recupero infortunati Bertelli, per tornare a disposizione in tempi brevi. L’attaccante, che prima ancora di farsi male aveva iniziato un programma personalizzato di riabilitazione, sta ancora smaltendo il trauma alla caviglia. Prematuro formulare ipotesi sul rientro, con il giocatore che non è ancora tornato a calciare: ieri un lieve incremento dei carichi di lavoro, oggi allenamento a parte lontano dal campo. Difficile sia pronto per il Lecce tra due settimane, quando invece, a sorpresa (inizialmente si prevedeva uno stop di due mesi), potrebbe rientrare Julio Sergio. Per Adriano più semplice aspettare Basilea-Roma o il derby del 7 novembre. Il primo da romanista.
INCONTRO – “Un episodio tristissimo del calcio moderno”. Questa la fotografia di Rosella Sensi sull’interruzione della gara di martedì tra Italia e Serbia a Marassi per le intemperanze degli ultrà serbi. C’era anche il presidente della Roma, oggi, all’hotel Hilton Airport di Fiumicino per la riunione tra Lega di Serie A, Figc, presidenti dei club della massima categoria e vertici dell’Aia. Un incontro fortemente voluto dalla Lega per stabilire un momento di dialogo e trasparenza tra i dirigenti delle squadre e i responsabili dei fischietti Nicchi (presidente) e Braschi (designatore). Il numero uno giallorosso ha raggiunto la struttura intorno alle 12, insieme al direttore sportivo della Roma Daniele Pradè e al responsabile della comunicazione Enrico Bendoni. Solo una battuta, da vice presidente vicario di Lega, su quanto accaduto a Marassi due giorni fa. Neanche una parola su Totti e compagni, in onore del silenzio stampa che proprio Rosella ha imposto. Lo stesso che domani chiuderà la bocca a Ranieri.
Verso il Genoa con il dubbio De Rossi
di 14 Ottobre 2010Commenta