Già, ora è tutto più Simplicio — squadra compatta, difesa blindata, attacco sbloccato, classifica decente, lo sguardo rivolto al futuro — «ma i giocatori — ricorda Ranieri — sono uomini, non macchine: non è che basta mettere una moneta e partono, come il juke-box». Per dire, con una metafora datata, che la Roma sembra guarita, ma l’insidia è sempre dietro l’angolo — stasera la Fiorentina, sabato la Juventus — come la tentazione di cambiare formazione, per dosare le energie. «Mi porterò questo dubbio fino al fischio d’inizio —ammette Ranieri — fare turnover o battere il ferro finché è caldo?». Dubbio amletico, che rende lo strillo di giornata — Ora è tutto più Simplicio — niente più che uno slogan. Una fotografia del momento: nella Roma rinata che prepara il terreno ad una nuova rimonta, c’è pure, a pieno titolo, il faccione sorridente di Fabio Simplicio. Finalmente protagonista. In fondo, che stasera giochi titolare o torni in panchina è un dettaglio. Ormai, il brasiliano è un ingranaggio del sistema, un pezzo del mosaico. Simplicio ha aspettato tanto: per mettersi alle spalle acciacchi e dolorini vari, dimagrire, allenarsi con continuità, farsi notare da Ranieri. «Ci sono voluti quattro mesi…». Ma ha lavorato senza fiatare. Eppure quasi sempre con la prospettiva del televisore di casa o della tribuna. «Tutti a chiedersi dove fosse finito il Simplicio di Palermo». Eccolo qui. Riemerso a Parma, rivisto con il Lecce, promosso a Basilea, confermato nel derby. «Ma non avete ancora visto quello vero», ha garantito domenica.
Roma-Fiorentina: conferma per Simplicio
di 10 Novembre 2010Commenta