Le finali di Coppa Italia della Roma. Il 2008. Corsi e ricorsi storici: quando i giallorossi e l’Inter si affrontano, specie in questi ultimi anni, vuol dire che in palio c’è quantomeno la Coppa Italia, se non qualcosa in più. In vista dell’ennesima finale, che si giocherà all’Olimpico il prossimo mercoledì 5 maggio, proviamo a rivivere le emozioni della partita che assegnò la Coppa nel 2008, la nona per i giallorossi (record della Juventus eguagliato), con l’augurio che possa essere di buon auspicio. Decisive, in quell’occasione, furono soprattutto le motivazioni: Inter appagata da uno Scudetto appena vinto, Roma delusa da una rincorsa senza esito e certamente più affamata rispetto ai nerazzurri. Eppure, dopo 20’ di sostanziale equilibrio, fu il brasiliano dell’Inter (oggi al Barcellona) Maxwell a costringere il connazionale Doni a un intervento decisivo. Scossa dal pericolo corso, la Roma riuscì a rialzare il proprio baricentro affacciandosi in ben due occasioni nell’area nerazzurra, ma senza creare grandi grattacapi. Al terzo assalto, però, un corner calciato come sempre magistralmente dal sensibile piede del regista cileno Pizarro fu girato spelndidamente a rete, imparabile, da Philippe Mexes, allora certo più decisivo di quanto non sia oggi.
Nella ripresa gli uomini di Spalletti trovarono anche il 2-0 dopo 9’ con Perrotta, bravo a scattare sul filo del fuorigioco su un preciso tocco di Vucinic. Sarebbe stato sufficiente gestire, per cucirsi al petto la nona coccarda tricolore; ma quella Roma, spettacolare come poche altre squadre, proprio non ne era in grado. Fu così anche in quell’occasione, con i tifosi a dover soffrire fino al 90’ dopo che una grandissima botta di Pelé da 35 metri riaprì la partita e l’argentino Burdisso, oggi cardine della difesa di mister Ranieri, con un tuffo di testa colpì il palo facendo palpitare 80mila cuori. Invece non accadde più nulla, se non la meritata festa per i giallorossi capitanati come sempre da Francesco Totti, che pure non disputò il match a causa di un infortunio.