Benedire o maledire la pausa per le partite delle nazionali? Non è facile, per la Roma, rispondere a questa domanda dopo il pareggio senza reti contro il Cesena all’Olimpico. Si ripartirà il 12 settembre, a Cagliari, in uno stadio sempre difficile per i giallorossi, e tre giorni dopo ci sarà il debutto in Champions League, a Monaco di Baviera, contro il Bayern che sarà privo di Robben (infortunato) e Ribery (squalificato). Due appuntamenti già molto importanti per una Roma che doveva partire sparata e che, invece, ha perduto 3-1 in Supercoppa italiana contro l’Inter, poi ridimensionata dall’Atletico Madrid nella Supercoppa europea, e pareggiato in campionato all’Olimpico contro una neopromossa. Vantaggi e svantaggi della sosta, in pratica, si equivalgono. Sicuramente la squadra è atleticamente in ritardo e un po’ di giorni di lavoro a Trigoria faranno comodo. Troppi giocatori non sono brillanti per motivi diversi: Riise è un peso mediomassimo e ha sofferto un brevilineo come Giaccherini; De Rossi è reduce dal Mondiale e ha iniziato a lavorare dopo gli altri, non pare ancora in condizione ed è anche molto nervoso (nel dopopartita ha avuto una plateale reazione contro un giornalista); Pizarro, peraltro sempre tra imigliori, si è allenato sempre a parte per un problema al ginocchio; Adriano, sovrappeso, è fuori per almeno 30 giorni per un infortunio muscolare; Simplicio non è pronto atleticamente.
Roma: falsa partenza
di 30 Agosto 2010Commenta