La Roma ormai è in crisi definitiva, dopo la sconfitta di ieri con la Sampdoria. Le colpe sono molte, a partire dalla società. Poi ora sbaglia anche Di Francesco, in modo evidente e clamoroso.
Ieri la prima mezzora è stata imbarazzante, nonostante la possibilità di agguantare il quarto posto e ridurre il distacco con i cugini. Poi il rigore di Florenzi, l’ennesimo sbagliato quest’anno. Bastava guardarlo in faccia, per capire la paura nel tirarlo. Quando poi la Roma si era ritrovata, nei primi 20 minuti del secondo tempo, ci si è messo anche l’allenatore, che ha stravolto una squadra che stava carburando e aveva creato qualche occasione. Fatti i cambi, alla Carlos Bianchi, la squadra ha smesso di produrre. Una tendenza, quella di mettere attaccanti in abbondanza, che non trova motivi tattici, ma soprattutto non funziona da troppe partite.
Infine la società, che mette sul mercato due pilastri della squadra, ma soprattutto gli unici due (non romani) che hanno giurato amore verso la città e la Roma. Gli unici due che hanno rifiutato offerte anche clamorose per restare, sono stati messi sul mercato di gennaio, dando il segnale di una squadra da rifondare. Vero che non tutti erano sul mercato, ma il segnale ai giocatori è chiaro: sopravvivere è la sola cosa che conta.