A furia di fare e disfare, questa Roma in versione Penelope stava riuscendo in un’impresa epica: non battere il Cluj. Ranieri si era applicato con particolare dedizione allo stratagemma, facendo e disfacendo la squadra, soprattutto in attacco. Partito con Menez, ha ritirato fuori Adriano, proprio quando il motore della Roma aveva preso a girare a pieni giri. Ma l’Imperatore si piazzava subito davanti ad aspettare il pallone, come un centravanti amatoriale, così l’allenatore era costretto a disfare un’ultima volta, stavolta azzeccando la mossa: fuori Vucinic, dentro Borriello. A chi tocca nun se n’grugna, dicono a Roma. E infatti il montenegrino non faceva una piega, mentre Totti in cuor suo se la rideva. A questo giro, non è toccato a lui. Ma il gol non è arrivato comunque. «L’importante era vincere – dice il capitano -. Tre punti pesanti che ci rimettono in corsa. Dobbiamo credere in questa Roma». Spaccaroma Borriello ha rubato il mestiere a Vucinic, stavolta la partita l’ha spaccata lui. Tre minuti senza ripensamenti sono bastati alla Roma per cancellare tutti gli altri, in cui sembrava che le mancasse sempre un soldo per fare una lira. Ci voleva l’istant killer del centravanti di razza. Borriello, un artigiano del gol. Li faceva anche con la maglia del Milan, ma era uno dei tanti. Qui, è l’uomo della Provvidenza: una manciatina di partite, tre gol, punti pesanti, ha già mostrato le orecchie alla curva Sud. «Un gol bello? Piuttosto importantissimo – racconta lui -: dovevamo vincere, era fondamentale, ci siamo rimessi in carreggiata, possiamo ancora vincere il girone».
Roma-Cluj: Borriello, gol da centravanti vero
di 29 Settembre 2010Commenta