Roma (4-2-3-1): Artur, Motta, Mexes, Panucci, Riise; De Rossi, Brighi, Taddei, Perrotta, Baptista e Totti. All.: Spalletti.
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino, Frey, Morero, Mandelli, Mantovani, Luciano, Rigoni, Marcolini, Pinzi, Pellissier, Bogdani. All.: Di Carlo.
Arbitro: Damato di Barletta
Tutto è pronto. Roma-Chievo sta per iniziare e quel che si chiede oggi agli uomini di Luciano Saplletti è di dimenticare in fretta la settimana difficile che è appena trascorsa e trasformare in energia positiva ogni emozione vissuta.
Forse non servirà a nulla lottare per il quarto posto – anche perchè i destini dei giallorossi sono strettamente connessi ai risultati di chi precede in classifica, ovvero Fiorentina e Genoa – ma occorre finire al meglio una stagione subito da archiviare. Si ricostruirà di sicuro, il prossimo anno. Con un progetto e con quale allenatore, lo si vedrà poi. Con quale società, è ancora tutto da vedere. Solo la vittoria, oggi.
Altrimenti si aprirà un circolo vizioso di polemiche e abbandoni, si chiuderà in modo pessimo un ciclo che in fin dei conti delle positività le ha portate. Mister Spalletti deve fare i conti con le assenze, non poche neppure oggi. Tra gli indisponibili, Alexander Doni, Cicinho, Juan, Alberto Aquilani e Vincenzo Montella. Non può essere della partita neppure lo squalificato David Pizarro. Tra i pali Artur rimpiazza Doni, nonostante soffra anch’egli di lievi problemi fisici; difesa finalmente a ranghi completi (anche se Juan è ancora fermo ai box) con i centrali Philippe Mexes e Christian Panucci ai cui lati si piazzeranno Marco Motta e Riise.
La bella notizia arriva anche dal reparto di mediana, nel quale tornano a piena disposizione – e ci auguriamo in grande forma – anche Simone Perrotta e Rodrigo Taddei che faranno squadra con Brighi e De Rossi. L’attacco è affidato al duo Francesco Totti e Julio Baptista. Finiscono in panca sia Menez che Vucinic, pronti tuttavia ad entrare in campo per dare il proprio contributo nel caso ve ne fosse bisogno. Aspettiamo una gara d’attacco fin dai primi minuti, certi del fatto che la squadra non può più deludere.