Il Corriere dello Sport:
Per raggiungere certi obiettivi occorre attraversare il mare all’insaputa del cielo. Nel mondo dell’alta finanza è una regola d’oro e raramente viene trasgredita. Parlare d’affari è sempre interessante e nessuna possibilità va scartata a priori. Partiamo dalle certezze. L’As Roma è ufficialmente in vendita. Chi la comprerà? Il suo calciatore più rappresentativo, Francesco Totti, auspica: « Speriamo qualche sceicco, che l’abbia a cuore però» sottolinea il capitano giallorosso «dobbiamo ringraziare la famiglia Sensi per quello che ha fatto e che farà».
Unicredit e l’advisor (Rothschild Italia), in attesa che il mandato di vendita diventi operativo (26 luglio), però non perdono tempo e si muovono a 360 gradi per assicurare alla squadra giallorossa un futuro stabile, un progetto importante. Così le voci sui possibili acquirenti si moltiplicano e agli onori della cronaca sono emerse due entità economiche del mondo arabo: il fondo sovrano Sama Foreign Holdings (Arabia Saudita) e il fondo di Abu Dhabi Aabar (Emirati Arabi Uniti). Due entità che controllano miliardi di euro e svolgono le loro attività in tutto il mondo e in tutti i settori.
MANSOUR BIN ZAYED – Il fondo Abu Dhabi Aabar (attraverso l’Internatio nal Petroleum Investment Company Aabar Luxembourg Sarl) è già azionista di Unicredit (4,991%) e in forma indiretta già “possiede” un po’ dell’As Roma. Mansour bin Zayed Al Nahyan, 40 anni, membro influente della famiglia regnante di Abu Dhabi (è uno dei figli dello sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan e fratellastro di Khalifa bin Zayed Al Nahayan presidente degli Emirati Arabi Uniti) presiede l’International Petroleum Investment Company Aabar (in Unicredit ha investito quasi due miliardi di euro) e mastica calcio essendo entrato nella Premier League acquistando nel 2008 il Manchester City, attualmente allenato da Roberto Mancini, ed è il presidente onorario dei citizens, ora a caccia di Mario Balotelli. Il ricco fondo nelle mani di Mansour allarga il “parco-squadre’ includendovi la Roma? Può avverarsi anche perché nello statuto dell’Aabar, da un paio di anni, c’è una specie di “direttiva’ secondo la quale il 5% delle risorse può essere investito in attività legate al tempo libero e all’industria spettacolare, business in netta crescita nelle economie del mondo occidentale.
AL-WALEED BIN TALAL Che lo “sceicco” auspicato da Totti abbia le sembianze del principe Al-Waleed bin Talal bin Abdul Aziz Alsaud? Il 48enne nipote del re dell’Arabia Saudita è tra gli uomini più ricchi del mondo e in Italia ha molti interessi. Attraverso i suoi uomini è presente nei consigli di amministrazione di parecchie aziende di primaria importanza e tra i suoi amici c’è Silvio Berlusconi. Al-Waleed bin Talal a livello mondiale ha interessi così vasti e variegati che una società di calcio può benissimo entrare nel portfolio personale oppure può far parte di uno degli investimenti del fondo sovrano Sama Foreign Holdings dell’Arabia Saudita che, al pari di quello degli Emirati Arabi Uniti, è sempre alla ricerca di nuovi investimenti.