Da MF-DJ:
Chissá se la previsione di budget di chiudere l’anno (a giugno 2011) con una perdita di 38 milioni sará rivista al ribasso o al rialzo. Certo è che la semestrale rilasciata ieri dalla As Roma non fa ben sperare in questo senso. I dati approvati ieri dal Cda del club giallorosso mostrano al 31 dicembre 2010, un risultato netto negativo per 14,8 milioni di euro. Inoltre i ricavi consolidati sono stati pari a 72 mln di euro mentre i costi operativi consolidati nel periodo in esame sono stati pari a 75,2 mln (+4% a/a). L’Ebitda del semestre è negativo per 1,2 mln in flessione di 12,3 mln. La posizione finanziaria netta consolidata è negativa per 17,7 mln. I debiti tributari a fine semestre sono pari a 5,9 mln. Il patrimonio netto consolidato è negativo per 28 mln. Quasi tutti segno meno.
Questo il giro di boa dei sei mesi: per l’intero anno a giugno scorso la stima era stata di una perdita vicina ai meno quaranta. Servirá capire se in questi mesi si sará o meno riusciti a migliorare la previsione. Comunque vada quella che si apprestano ad acquistare gli americani guidati da Thomas R. DiBenedetto non è certo una societá in salute, al contrario. Un club, che se non venisse ceduto rischierebbe o di dover passare per una pesante ricapitalizzazione (tutta da addossare al socio Unicredit) o addirittura di dover dismettere quasi tutti i suoi asset rappresentativi (appunto i giocatori) per poter salvare i conti e iscriversi al prossimo campionato.
Ma c’è di piú. A questa situazione giá difficile ci potrebbe essere da aggiungere in bilancio per il prossimo anno un ulteriore segno meno se la squadra non riuscisse a raggiungere almeno il quarto posto per la qualificazione in Champions League (tra i -20 e i -24 milioni di euro la stima). Per questo chi acquisterá il club al “pronti via” dovrá immediatamente iniettare nuova liquiditá, ancora prima di poter pensare al progetto. Ripianare le perdite sará il primo step, quindi si dovrá valutare cosa mettere sul piatto per fare una squadra competitiva, ovviamente seguendo le nuove regole sul fair play finanziario, un concetto che per ora a Trigoria è stato per molti, visto il bilancio attuale e il rapporto costi-ricavi (primo parametro di riferimento), “questo sconosciuto”.