Da Il Messaggero:
Visto dall’Olimpico e adesso anche dal podio, l’inizio del girone di ritorno è meglio della fine di quello di andata. In particolare per Claudio Ranieri che, nella sua diciottesima gara delle venti di campionato fin qui giocate, fa il pieno di felicità: la Roma, umiliando il Genoa con un abbondante 3 a 0 per la sua settecentesima vittoria in serie A, diventa terza, gioca la più bella partita stagionale e sorpassa, oltre al Napoli, pure la Juventus, che nella primavera scorsa esonerò proprio il tecnico di San Saba e che sabato sera aspetta i giallorossi a Torino in una sfida già colma di significati e veleni. E’ il giorno di Ranieri, con il quattordicesimo risultato utile consecutivo (coppe comprese), ma anche quello di Luca Toni che lancia la Roma in classifica e in zona Champions con una doppietta che è anche un messaggio esplicito per Marcello Lippi, il cittì azzurro che ora può riprenderlo in considerazione per il mondiale di giugno in Sudafrica. Perché il centravanti non è solo tornato in Italia. È di nuovo uno dei cannonieri del nostro torneo, ultima rete nell’aprile 2007 all’Ascoli e ultimo bis nel marzo dello stesso anno al Torino, quando era ancora alla Fiorentina.
Rinviando il discorso Nazionale, di sicuro l’attaccante arrivato a Trigoria durante le feste di Natale rende più competitivo il gruppo giallorosso. Totti, dalla tribuna, scatta in piedi al primo dei due gol del compagno: del resto non vede l’ora di poter far coppia con lui, magari già dal prossimo weekend in Casa Juve. Proprio guardando alle assenze eccellenti, dal capitano, fuori ormai da un mese, agli altri due big rimasti in panchina, Mexes e De Rossi, crescono i meriti di Ranieri, capace in quattro mesi di rigenerare un gruppo dato per finito dallo stesso Spalletti che a fine agosto alzò le mani in segno di resa.
Dalle macerie della gestione precedente alla ricostruzione per certi versi inaspettata di oggi. Rapida ed efficace, nei tempi e nei modi. Adesso la Roma, assemblata con un lavoro egregio dal nuovo staff tecnico, è squadra che può permettersi di lasciare fuori titolari di primissimo piano senza accusare sbandamenti e flessioni.