Dal Tempo:
Undici gare, quelle che decideranno tutto. Lo scudetto, ormai una roba molto milanese dopo il ridimensionamento napoletano nella scontro diretto di San Siro, ma soprattutto i posti in Champions. La squadra di Mazzarri resta la candidata principe per quella terza piazza che come le prime due vale l’accesso diretto alla massima competizione europea del prossimo anno. La vera bagarre è per il quarta posto, ultimo utile per la Champions (almeno fin quando il ranking Uefa li «taglierà» a tre: ossia il prossimo anno), per il quale sono lizza ben sei squadre: Napoli compreso (anche se i partenopei oltre ai quattro punti di vantaggio sulla prima inseguitrice hanno dalla loro un calendario tutto in discesa). I trentatrè punti ancora da assegnare lasciano speranze anche al Palermo che chiude questo trenino a quota quaranta punti. Ma è evidente come la sfida vera sia tra Lazio, Roma e Udinese tornata sotto grazie all’ultimo turno di campionato nel quale Sanchez e Di Natale hanno schiantato proprio il Palermo (ha pagato Rossi per tutti), successo coinciso con il doppio harakiri delle romane: un punto in due. Non solo, perché calendario alla mano i friulani sono quelli che stanno messi meglio e gli unici ad avere «solo» tre scontri diretti con rivali Champions in questo ultimo squarcio di campionato.