Li hanno visti sabato notte sopra il cielo di Roma. Palle luminosi, dischi che lampeggiavano, se ne andavano via. Non potevano essere elicotteri, né aerei, li hanno filmati persino dei militari, ne hanno parlato i telegiornali e come si fa quando mancano le parole li hanno chiamati come sempre Ufo, acrostico di Unidentified Flying Object, oggetti volanti non identificati. Tutte fregnacce. Non è vero niente. Perché se nell’universo non siamo soli il motivo è un altro dallo spazio infinito: è che c’è Francesco Totti. C’è. C’è e basta. E c’è pure la controprova. Gli avvistamenti più importanti sono stati registrati verso Roma Sud, tra la Colombo e il mare, un’ora-due dopo la partita della Roma col Cesena: orario e luogo coincidono, esattamente quando Totti stava tornando a casa sua al Torrino. Una scia luminosa dall’Olimpico al largo dei bastioni di Orione, intercettata soltanto da Antonioli che sembra Spock e che è sempre parso un vulcaniano anche quando parava e non parava per la Roma. Per la Roma invece Francesco Totti ha fatto sempre tutto. La grandezza del più grande è che si fa vedere anche in simili occasioni, anche in un Roma-Cesena che non può eccitare troppo nemmeno se vinci, pensa se sbadigli zero a zero. La grandezza del più grande è farsi vedere da un buchetto di una partita piccola piccola e anche dal sapore inutile, proprio come fosse un puntino luminoso in una notte oscura e scontata. Un Ufo in questi tempi tristi. Uno schizzo d’artista. Nella normalità, persino nella frustrazione di un sabato sera con poca febbre, Totti ha illuminato, è apparso, ha innamorato. E non sono parole. Totti ha impressionato col Cesena di un’impressione che non dava da tempo.
Roma: la garanzia è sempre Francesco Totti
di 30 Agosto 2010Commenta