I primi giorni di Guillermo Burdisso nella Capitale. Da Il Romanista:
“È un ragazzo semplicissimo, ha un viso da bambino e un corpo da uomo. Parla già qualche parola di italiano, capisce tutto, e chiede informazioni sul traffico”. Chi ha avuto modo di conoscere Guillermo Burdisso in questi primi giorni romani descrive così il fratello di Nicolas, arrivato a Roma mercoledì mattina all’alba e che da oggi, salvo sorprese, dovrebbe essere ufficialmente un giocatore giallorosso. Sbarcato a Fiumicino in compagnia del padre Enio, è andato in un lussuoso hotel vicino villa Borghese di cui ha utilizzato, dopo qualche ora di riposo per riprendersi dal fuso orario, la palestra. Poco movimento per lui, giusto un po’ di corsa e qualche attrezzo per presentarsi in forma alle fisiche visite mediche prima e a Trigoria poi.
Una volta raggiunto il Bernardini, sempre il compagnia del padre, Burdissino ha conquistato tutti. Da Ranieri, che è rimasto piacevolmente sorpreso dal suo stato di forma, ai compagni, che lo stanno aiutando ad inserirsi nel gruppo. Come ha detto anche De Rossi nei giorni scorsi «qui è facile trovarsi bene, perché siamo bravi ragazzi sempre pronti a darci una mano». Non sono, queste, parole di facciata. Tanto che sabato Guillermo è andato a pranzo a Ostia insieme ad altri compagni e la sera, con Mladen (terzino della Primavera) e Pena, terzo portiere della prima squadra, ha mangiato da Checco dello Scapicollo. Per lui una cena leggera, a base di bistecca e patate arrosto, e poi, dopo mezzora, subito a letto. Perché Guillermo è un professionista vero, a 22 anni è convinto di avere a disposizione la più grande opportunità della carriera e ci tiene ad avere un comportamente esemplare. In campo e fuori.