L’imminente cambio al vertice della società catalizza le attenzioni della Roma, dei suoi tifosi, ma non solo. In una Trigoria che sembra quasi aver dimenticato l’appuntamento di domani all’Olimpico con il Brescia, distratta dalle sirene arabe e americane, Ranieri punta a un trionfo che serva di commiato a chi saluterà a breve: “Vincere qualcosa nella Roma è una missione – giura il tecnico – anche per ringraziare la famiglia Sensi che mi ha riportato a casa dopo 35 anni”.
“BEN VENGANO CAPITALI STRANIERI” – Ieri Rothschild e Unicredit hanno raccolto le offerte vincolanti per l’acquisto della Roma. Da oggi si lavora alla valutazione delle proposte, arrivate in dose massiccia dall’estero, e che vedono in primissima fila il gruppo statunitense di DiBenedetto e il fondo Aabar di Abu Dhabi. “Ben vengano capitali esteri”, spera Ranieri. Che diplomaticamente chiarisce: “Mi auguro che per la Roma ci siano anche grossi investitori italiani, come Berlusconi al Milan, che è arrivato e ha fatto bene, o Moratti. Ma l’importante è avere soldi, come ad esempio il Chelsea del mio amico Ancelotti. In questo senso, ben vengano capitali esteri”. Anche perché l’ultimo mercato è trascorso senza sussulti. “Non abbiamo comprato nulla – spiega Ranieri – perché siamo in un momento in cui non possiamo tirare fuori neanche un centesimo. Non sono d’accordo con Pradè che dice che eravamo più forti di chi si è rinforzato. Milan e Inter erano e sono più forti. Il nostro mercato sarà rimpinguato dai rientri di Pizarro e Adriano, che potrà darci un contributo con qualche suo gol”.
Ma il cambio al vertice, al di là di chi sarà a raccogliere l’eredità della famiglia Sensi, non cambia il lavoro di Ranieri: “Io non do qualcosa in più ora soltanto perché c’è qualche nuovo acquirente. Io do sempre il massimo per tutti, per me stesso, per la squadra e per la Roma. Non posso dare di più di così. E alla mia età non sento pressione”. Neanche quando gli si ricorda che, con il contratto in scadenza, rischia di non poter beneficiare dell’arrivo dei futuri proprietari: “Non ho nessun rammarico, sono stato chiamato, ho fatto il mio lavoro”.
“NIENTE CALI DI TENSIONE” – Domani, invece, il Brescia. La gara di andata era finita tra le accuse alla direzione di gara dell’arbitro Russo, colpevole – secondo squadra e dirigenti – della sconfitta pesante raccolta degli uomini di Ranieri. “Ma quel giorno ho ritrovato la Roma – spiega il tecnico – e lo dissi: pur perdendo avevo rivisto la squadra vogliosa che volevo. Le mie parole si sono dimostrate veritiere e ora siamo in lizza”. Un girone dopo, però, il Brescia penultimo non può essere sottovalutato. Tutt’altro: “Hanno ritrovato Iachini che ci ha già battuto, ma noi dobbiamo continuare a lottare per rosicchiare punti. Attenzione, però a non pensare che non ci siano insidie, si rischia di abbassare la concentrazione. Sarebbe l’errore più grande che possiamo fare”. All’Olimpico, stop all’emergenza: rientra nella lista dei convocati Riise, Menez torna a disposizione come Borriello. In attacco, però, potrebbero trovare spazio Totti e Borriello, recuperato dopo lo stop alla schiena nel prepartita di Bologna. In alternativa, pronto Vucinic.
Dietro a un centrocampo che vedrà Perrotta e De Rossi vertici del rombo con Taddei-Simplicio ai lati, dovrebbe essere riproposta la coppia Burdisso-Juan, lasciando Mexes a riposo in vista dell’Inter. L’avversaria dello scorso anno nella corsa al titolo, la stessa che Ranieri e la Roma sperano di ripetere, nonostante nuove difficoltà: “Lo scorso anno il dispendio delle energie psicofisiche dell’Inter ci ha fatto sognare. Loro hanno mollato quando erano tanti punti avanti e ci siamo fatti sotto. Sapevamo che quest’anno ci sarebbero state più squadre in lizza. Si faranno meno punti, ma con più squadre è anche più difficile”. Non c’è tempo da perdere.
Ranieri: Ben vengano i capitali stranieri. Senza soldi niente mercato: non siamo i più forti”
di 1 Febbraio 2011Commenta