È il suo derby del cuore. La partita di domani per Mirko Vucinic ha un sapore speciale e non potrebbe essere altrimenti, visto quanto è legato a Lecce, che del Bari è eterna rivale e a cui, il 3 aprile, ha segnato per la prima volta. Per questo all´Olimpico contro la formazione di Ventura il numero 9 giallorosso giocherà con una motivazione in più (piccola botta presa ieri in allenamento permettendo, ma a Trigoria sono più che ottimisti sul suo recupero) come se non bastassero tutte quelle che già ha. Non sono settimane facili, quelle che l´attaccante montenegrino sta vivendo. A fare da contraltare all´enorme gioia fuori dal campo – poco più di un mese fa è diventato papà di Aleksandar – ci si è messa una situazione non serenissima nella Roma. I motivi, ormai, sono noti: Vucinic vorrebbe giocare di più e il fatto di sentirsi il quarto attaccante in rosa, non più indispensabile come invece accadeva fino a qualche mese fa, non lo fa stare tranquillo. I numeri confermano quella che non può definirsi ormai solo una sua sensazione: nelle 22 gare giocate fino a oggi dalla Roma, tra Supercoppa, campionato e Champions, Vucinic si è visto soltanto in 13 occasioni, per un totale di 885 minuti. Borriello, il più utilizzato, non ha saltato una gara dal giorno del suo arrivo (20 su 20) giocando più di tutti: 1472 minuti. Soltanto 1 in meno in meno ne ha disputati Totti, 1064 Menez, entrambi in campo 19 volte. A Cluj, nonostante le non perfette condizioni fisiche dell´ex rossonero, dolorante a una spalla fin dal primo tempo, Mirko è rimasto in panchina per 90 minuti, segnalandosi soltanto per aver diviso Totti e Burdisso nel tunnel che portava negli spogliatoi. L´ennesima esclusione a cui è stato costretto (dopo la non esaltante partita contro il Chievo) certo non gli è andata giù, ma Vucinic non ha creato problemi di nessun tipo a Ranieri. Anzi, come conferma chi lo vede a Trigoria tutti i giorni, il ragazzo continua ad allenarsi con impegno, cercando di non farsi distrarre dalle voci che lo vorrebbero già in procinto di accasarsi all´Inter, magari da gennaio. Non è un mistero che sia apprezzato da Moratti e Branca, così come non è un mistero che in Premier League farebbero carte false per averlo: il Tottenham si era mosso già un anno e mezzo fa, ma sia la Roma che il giocatore avevano scelto di rifiutare un trasferimento che avrebbe reso ricchi entrambi. Adesso, invece, sulle sue tracce si sarebbero entrambe le squadre di Manchester, il Liverpool, e persino il Bayern Monaco del sergente di ferro van Gaal. Per ora, però, Vucinic non pensa al mercato: chi lo conosce bene racconta «di come voglia tornare ad essere il giocatore decisivo» che è stato lo scorso anno per la Roma e che, in questa stagione, si è visto solo con l´Inter e nel derby. Guarda caso, due tra i punti più alti del campionato romanista. Il rapporto coi compagni, poi, è ottimo, nonostante il “passaggio” a Pandev che alla Roma è costato la Supercoppa: Mirko va d´accordo con tutti e già subito dopo Natale potrebbe invitare di nuovo i compagni a casa sua per una delle “pizze” che tanto successo (e bene al gruppo) fecero l´anno passato. A patto, però, di non svegliare Aleksandar, che ancora non ha ben capito la distinzione tra giorno e notte. Anche a lui, che ha sangue leccese nelle vene, Mirko vorrebbe dedicare domani il suo terzo gol in campionato. Cantandogli, magari, quel coro salentino che qualche mese fa fece impazzire i tifosi romanisti al San Nicola. Era il 3 aprile, ma sembra passata una vita.
Roma-Bari, Vucinic vuole tornare a sorridere
di 11 Dicembre 2010Commenta