Dopo tredici giornate, e soprattutto pesati i problemi di gran parte delle candidate al titolo, il campionato italiano esprime una certezza: nessun club ha il potenziale offensivo della Roma. Partendo da questo che è un dato di fatto, il gruppo giallorosso non può certo nascondersi di qui in avanti. Del resto, anche a parole, da un paio di giornate lo stesso Ranieri è abbastanza esplicito sulle chances della sua squadra di puntare allo scudetto. La considerazione parte dall’urgenza di tre grandi società di tornare sul mercato tra un mese e mezzo, approfittando della finestra di gennaio. Sono il Milan capolista, la Juventus che insegue e l’Inter che sbanda. Hanno bisogno di rinforzi lì davanti per restare competitive sino al traguardo e di cautelarsi se altri guai dovessero capitare loro durante il percorso. La Roma no, di punte ne ha anche troppe. Teoricamente sei, anche se tanta abbondanza è il caso di dividerla in due. Da una parte i tre titolari che si stanno abituando alla rotazione del sorriso, come dimostrano pacche, strette di mano e carezze tra loro e Ranieri al momento di un avvicendamento o di un ingresso in corsa: Borriello, Totti e Vucinic. Con il nuovo sistema di gioco, ne vanno in campo due. A loro bisogna aggiungere Menez che fa storia a sè. Con il nuovo assetto, come dice anche l’allenatore giallorosso, il francese è insostituibile. Non solo non partecipa al turn over, ma se esce difficilmente viene sostituito da una punta. Contro l’Udinese, al suo posto per mezz’ora Baptista.
Roma: attacco super
di 22 Novembre 2010Commenta