L’inizio del 2011 conferma quello che si era già intuito sul finire del 2010. Quella che un tempo veniva definita la Roma dei romani, continua la sua lenta ma inesorabile trasformazione assumendo di volta in volta il volto di Borriello, la spavalderia di Menez e l’imprevedibilità di Vucinic. Quello che sta accadendo quest’anno nella capitale può esser paragonato ad una sorta di rivoluzione copernicana. E non per il prossimo passaggio di proprietà che potrebbe (il condizionale, seguendo alcune logiche economico-politiche, è quantomeno d’obbligo) vedere a capo del club una proprietà americana quanto per il passaggio di testimone a livello tecnico che oramai è prossimo dall’essere ultimato. Dopo oltre quindici anni, infatti, non è più la Roma a girare intorno a Totti ma è il capitano che sempre più si sta mettendo a servizio della squadra (ultimo esempio: l’assist a Vucinic nell’azione del 4-2 al Catania) con nuovi protagonisti che si affacciano decisamente alla ribalta, reclamando un posto al sole.
SEGNA SEMPRE LUI – Primo fra questi, Borriello. L’impatto avuto dal centravanti nella Roma è stato devastante. A livello di numeri, nemmeno a Trigoria si aspettavano che l’ex rossonero facesse così bene: 13 gol in 23 gare, uno ogni 133 minuti. Meglio addirittura di Ibrahimovic (uno ogni 144), che pure con il suo arrivo lo ha spedito lontano da Milano. Inizialmente Borriello doveva essere l’alternativa a Totti. A suon di gol e prestazioni, si è conquistato la maglia da titolare diventando un inamovibile al quale Ranieri non rinuncia praticamente mai: presente in tutte le gare giocate dalla Roma dal suo arrivo ad oggi, secondo per minuti disputati (ne ha giocati 1330 su 1620 in campionato) soltanto a Cassetti. (…)
RITORNA PIZARRO – Chi invece ci farà ritorno con qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia (che prevedeva di vederlo a Trigoria già il 29 dicembre) è Pizarro. Il 12 o 13 il cileno sarà nuovamente in Italia. Nel frattempo ha iniziato a preparare una pista di atterraggio meno impervia: « A Roma si dicono molte cose – spiega – anche perché c’è il mercato aperto. Ma io sono rimasto in Cile per avere un’alternativa per tentare il recupero». A sentirlo, tutto sotto controllo quindi, al punto che il Pek conferma la volontà di rimanere in giallorosso sino alla conclusione del contratto: «Voglio che quella della Roma sia l’ultima maglia che indosserò in Italia. Ho un accordo fino al 2013 e poi tornerò a giocare nei Santiago Wandereres. Tornare a Valparaiso sarà un sogno». Quello che c’è di certo, intanto, è che una volta terminata la fase di fisioterapia per l’articolazione, ancora gonfia, il calciatore tornerà nella capitale, dove avrà bisogno di almeno 2 o 3 settimane di lavoro fisico (inizierà gradualmente in questi giorni con Bertelli) per poter tornare a disposizione: non prima dell’inizio di febbraio, quindi. E quello che più conta a mercato chiuso
Roma, nel 2011 svolta epocale
di 8 Gennaio 2011Commenta