I nodi sono già venuti al pettine. Si è scatenato pure il fuoco amico, segno che la crisi è ufficialmente aperta. La sconfitta con l’Inter ha dato il via libera a tutti, adesso è un unico cahier de doléances: il futuro è incerto, e intanto le casse sono vuote, gli stipendi ricominciano ad accumularsi (da maggio…), il mercato è ancora bloccato, i dirigenti litigano, Ranieri non sa se essere più preoccupato o arrabbiato, il suo contratto è chiuso in un cassetto ma forse sta per essere tirato fuori per un rinnovo fino al 2013, la tenuta psicofisica dei calciatori già traballa. Da un paio di giorni, la Sensi chiede a Montali di intervenire per raddrizzare la barca. E ieri infatti c’è stata una lunga riunione con gli altri dirigenti Pradè, Conti e Mazzoleni. Non basta Pradè potrebbe portare a casa l’ingaggio del terzino Paolo Castellini dal Parma. Ovviamente, è un problema di soldi: la Roma chiede il prestito gratuito, il Parma vuole guadagnarci qualcosa. Ma il vice Riise non basterà a tranquillizzare Ranieri. Mancano all’appello l’esterno destro (abbandonato) e soprattutto Nicolas Burdisso.
Qui la situazione è drammatica: l’Inter si è incattivita e se prima poteva accettare sei milioni o poco più, ora non scende sotto gli otto. E la Roma non ha alternative: Lugano e Luisao sono fuori portata. L’ipotesi migliore, dunque, è che Rosella Sensi muova a compassione (per l’ennesima volta) l’amico Moratti e Burdisso a fine mese venga liberato. Tutto bloccato anche in uscita, almeno per i pezzi grossi (soprattutto per lo stipendio): Doni ha ricevuto solo sondaggi; Cicinho è fuori dal circuito; per Baptista non sono arrivate telefonate dalla Germania, in compenso continuano da Istanbul, ma lui è irremovibile.
Roma, quanti nodi da sciogliere
di 24 Agosto 2010Commenta