«Tutti in ritiro, subito». «No grazie, presidente». Volendo sintetizzare, sono le due frasi che fotografano la tesissima mattinata di ieri a Trigoria, dodici ore dopo la Caporetto con il Basilea. La società voleva portare tutti in ritiro, Ranieri e i giocatori si sono opposti. Spiegando che non è la migliore soluzione, assumendosi le responsabilità del difficilissimo momento, chiedendo e ottenendo di attendere l’esito della sfida di domenica a Parma quando questa Roma vivrà il suo primo mezzogiorno di fuoco. LA GIORNATA – Tutti insieme neppure troppo appassionata-mente: riunioni ristrette, riunioni allargate, riunioni confidenziali, parole dure, confronti, pure qualche veleno. L’appuntamento era per le undici, alle dieci e trenta erano già tutti all’interno del centro sportivo romanista, a cominciare dalla dottoressa Rosella Sensi, entrata da un ingresso secondario. I primi sguardi che si sono incrociati sono stati quelli dell’ex proprietaria e del gruppo ristretto dei suoi dirigenti. Era emozionata e imbufalita la dottoressa Sensi, del resto come non capirla? Era arrivata con l’intenzione di rendere operativa la scelta del ritiro punitivo e con questa convinzione la dirigenza romanista si è presentata al cospetto di staff tecnico e giocatori, in una riunione che si è prolungata parecchio. Riunione in cui hanno preso la parola anche Ranieri e diversi calciatori, a partire da quelli del gruppo storico. L’opposizione alla decisione è stata cortese, ma unanime, ferma, convinta, al punto che si è deciso per un altro rinvio, aspettiamo Parma, anche se di fronte a una nuova sconfitta, la scelta del ritiro diventerebbe automatica, almeno fino alla gara successiva, quella casalinga con il Lecce, antipasto di una settimana che sarà il crocevia di tutto e tutti, prima la trasferta di Basilea in cui ci si giocherà la Champions, poi il derby e non serve aggiungere altro.
Ritiro Roma: Ranieri e giocatori si oppongono
di 21 Ottobre 2010Commenta