Da Il Romanista:
«Sappiamo quello che ci aspetta. Adesso vediamo quello che farà l’Inter». Deluso, ferito, ma non rassegnato, John Arne Riise non ha alcuna intenzione di gettare la spugna. Non è nel suo carattere arrendersi. Non lo ha mai fatto nella sua carriera e neppure nelle 34 partite giocate in campionato in questa stagione. Lotterà fino alla fine perché adesso la cosa peggiore, qualora i nerazzurri dovessero perdere qualche punto per strada, sarebbe non farsi trovare pronti all’appuntamento. E l’unico modo per non avere rimpianti è quello di dare sempre il massimo. John lo ha fatto anche domenica sera, anche se ha sulla coscienza almeno uno dei due gol di Pazzini. E non nasconde le sue responsabilità. «E’ stata una sconfitta davvero amara – ha detto Thunderbolt ai suoi amici norvegesi subito dopo la fine del match -. Difficile da mandare giù perché è arrivata in casa e perché il primo gol lo ha realizzato l’uomo che marcavo io! Devo rivedere in tv se anche sul secondo gol era il mio uomo. Lui (Pazzini, ndr) si è inserito rapidamente tra me e Juan… ma in ogni caso è stata veramente una brutta botta. Dormirò poco stanotte e il dolore per questa sconfitta mi rimarrà a lungo». Anche perché c’era stato quel primo tempo che faceva pensare ad un esito completamente differente.