Juventus-Roma: Riise, tutti pazzi per il vichingo

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 Ansa:

“Per quest’anno lo scudetto è forse difficile ma noi dal terzo posto siamo destinati a salire, e magari possiamo vincere una delle due Coppe in cui siamo in ballo”. L’uomo che viene dal freddo si scioglie di fronte all’affetto dei suoi fans, che già sognano il titolo, ma quando è chiamato a guardare al futuro dopo l’impresa di Torino cerca di arginare l’entusiasmo incontenibile del popolo giallorosso. John Arne Riise, il vichingo di Casal Palocco, per una notte è l’ottavo Re di Roma. L’espulsione procurata a Buffon e poi allo scadere il gol decisivo a schiacciare di testa, da perfetto centravanti, lo fanno entrare nel cuore della sterminata legione di tifosi romanista. Al rientro notturno nella capitale per il norvegese, che nel freezer di Torino sfoggiava l’abituale maglietta a maniche corte, c’è una festa alla brasiliana. Tifosi in delirio lo osannano, lui stringe sorridente tanti mani mentre oggi a Trigoria lo attendono con i cori e con uno striscione semplice ma efficace “Ti amo”. Un amore che non è stato a prima vista con i tifosi giallorossi quando il norvegese è approdato a Trigoria dopo sette stagioni al Liverpool. Tante soddisfazioni con Rafa Benitez ma anche tante amarezze: il rigore parato da Dida nella finale Champions 2005 non aveva prodotto guasti perche i Reds avevano comunque vinto, ma quell’autorete negli ultimi minuti che aveva sancito l’eliminazione con il Chelsea nella semifinale Champions 2008 aveva rotto un equilibrio e Riise era arrivato nella capitale. Ma all’inizio non c’è stato feeling perchè il norvegese non capiva l’italiano e nella Roma dei francesi e dei brasiliani era un pò isolato. Poi tutto è cambiato e, in particolare, l’arrivo di Ranieri, ha trasformato il norvegese che, già decisivo a Siena, è stato l’emblema del successo di Torino che schiude orizzonti di gloria ai giallorossi. È nordico Riise ma ha un carattere giocoso che ora gli consente di essere perfettamente integrato nello spogliatoio di Trigoria. Il difensore norvegese è un papà premuroso di due figlie, Ariana ed Emma, avute da due donne diverse: Riise ha i due nomi, con le date di nascita, tatuati sui due bracci. Ora è diventato un beniamino del pubblico per il suoi tiri potentissimi, per le lunghe falcate e per la capacità di adattarsi ad ogni circostanza. Contro l’Arsenal nella Champions dell’anno scorso si era improvvisato centrale con ottimi risultati. Ma ora ha un’altra convinzione, è felice e vuole prendersi altre soddisfazioni. Ieri ha deciso un match di vitale importanza. Ma lui pensa già alla Champions possibile dell’anno prossimo. Anche se per quest’anno vuole vincere una Coppa. “Lo scudetto? Siamo terzi e destinati a salire”.


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