L’inizio di stagione di John Arne Riise è di quelli ottimali: tra Roma e Nazionale, il biondo norvegese ha già collezionato cinque reti e anche a Siena il sinistro dinamite “al fulmicotone” del difensore ha lasciato il segno e permesso ai giallorossi di espugnare un terreno di gioco sul quale, nei due anni precedenti, il club capitolino aveva sempre perso.
Il 28enne nativo di Alesund è felice come un bambino e dalle pagine del Corriere dello Sport esterna tutta la grinta che gli appartiene.
“Non potevamo perdere ancora, ero agitato e ho scaricato una bomba con tutta la forza di cui dispongo; per fortuna è andata bene. Sono felice di aver aiutato la squadra a vincere in un momento difficile come questo, nel quale il risultato contava più di ogni altra cosa”.
Con Spalletti era andato in panchina nella gara contro il Genoa e anche Ranieri ha preferito non schierarlo nell’undici titolare nonostante abbia confermato di avere una grande stima nei suoi confronti e di conoscerlo bene fin dai tempi del Liverpool. Una grinta enorme che fa il paio con la voglia di fare bene: ecco perchè quando c’era da battere l’ultima punizione, anche il capitano Francesco Totti lo ha lasciato tirare.
Riise è stato fino all’ultimo ad un passo dalla cessione per il suo ingaggio elevato, ma ha dimostrato di essere un giocatore importante per questa Roma: inutile negare che è meglio non farlo giocare nel ruolo di centrale, dove rende decisamente meno rispetto al suo ruolo di esterno che gli consente di esprimersi al meglio.