Da Il Tempo:
L’ha vinto lui nell’intervallo con la scelta più coraggiosa, difficile, rischiosa. Fuori il capitano, fuori il capitan futuro. Tutti e due insieme, non era mai successo. Proprio loro, romani e romanisti, e quindi spesso deleteri in un derby come insegna una vecchia regola. Totti e De Rossi, due campioni del mondo, sostituiti alla fine di un primo tempo di sofferenza e tensione, dentro Taddei e Menez, nati ben lontano dalla Capitale: l’Olimpico romanista resta a bocca aperta. Ma ha fiducia. «Vuoi vedere che pure stavolta avrà ragione Ranieri?», si pensa ad alta voce. Si vede subito che è un’altra Roma. Totti e De Rossi arrivano subito in panchina, la doccia può aspettare. Gli leggi in faccia l’amarezza. Ma la Roma, il loro amore, sta vivendo uno dei momenti più importanti della sua storia e per le scenate di gelosia ci sarà tempo. Una delle immagini più belle del derby giallorosso è vedere quei due incitare i compagni, esultare alle prodezze di Julio Sergio e Vucinic, soffrire e poi esplodere di gioia al triplice fischio di Tagliavento. «Io sono un giocatore, non l’allenatore di questa squadra – dice De Rossi dopo la gara – ci può stare di essere sostituiti nell’intervallo, se poi la partita finisce così… Un derby si può perdere, ma un derby per lo scudetto avrebbe fatto doppiamente male. Comunque la favorita resta l’Inter». Scaramantico.