Roma-Atalanta per trasformare il sogno in realtà perchè, con una eventuale vittoria, i giallorossi scavalcherebbero i nerazzurri di un punto e si porterebbero per la prima volta dall’inizio della stagione in testa alla classifica. Claudio Ranieri, preso atto del punteggio del Franchi, lo sa ancora meglio: forse da stasera si potrebbe smettere di chiamarlo sogno. Da Il Messaggero:
«Ci giochiamo un sogno». Claudio Ranieri, preso atto del pari di Firenze, assapora la Grande Chance: andare per la prima volta in testa alla classifica. La Roma, se oggi pomeriggio batte l’Atalanta all’Olimpico (ore 15), può sorpassare l’Inter, sfruttando il verdetto del Franchi. Nerazzurri ancora in vantaggio e di 2 punti,macon una gara in più. E’ dal 18 maggio del 2008 che i giallorossi non riescono a superare i campioni d’Italia, ma quel giorno a Catania, ultimo turno del torneo di due anni fa, il primato durò solo un’ora, sino al primo dei due gol di Ibrahimovic a Parma. «Non ci deve condizionare nulla: pensiamo a vincere». Orgogliosamente l’allenatore di San Saba esalta il suo lavoro in questi sette mesi. Senza tirare fuori la serie dei 22 risultati utili e la splendida rimonta, ma ricordando quanto sia diverso il salto verso l’alto rispetto a quello della squadra di Spalletti: «Due anni fa la Roma si giocò il campionato all’ultima giornata. Noi è da un bel po’ che siamo dietro all’Inter. Adesso hanno il nostro fiato sul collo e dobbiamo azzannarli». Insomma ritiene unica la sua Roma. Già prima di Bari spiegò la differenza con quella «costruita per vincere» di Capello.
Il paragone, dunque,conil gruppo di 9 anni fa non può proprio reggere. «Se noi siamo al vertice, è solo perché abbiamo approfittato degli errori dell’Inter. Il nostro destino dipende anche da quello degli altri. Ora noi dobbiamo continuare a spingere. Non abbiamo fatto ancora niente». Vedere i tifosi che ci soffiano dietro è meraviglioso: tutti insieme possiamo trasformare il sogno in realtà» dice Ranieri, immaginandosi ancora lo stadio quasi pieno. Previsti 65.000 spettatori. La gente spinge la Roma verso l’impresa, con 6 giornate e 18 diciotto punti a disposizione. Mancano 6 partite, 4 delle quali, ovviamente compreso il derby di domenica sera, i giallorossi le vivranno in casa. «Facili o difficili, le dobbiamo giocare tutte e vincerlepersperare di farcela. Quelle che sulla carta sembrano più facili sono sempre le più difficili. Perché siamo dietro, perché la cors non consente sbandate. Siamo in tre e lotteremo sino alla fine », avverte Ranieri che proprio per questo pensa solo alla prima partita, contro la terz’ultima in classifica: «Sarà delicata, in salita. Loro sono con l’acqua alla gola. Non guardo alle assenze: solo in difesa Mutti conterà qualche defezione. Metterò in campo la formazione migliore possibile». Ranieri non rischia Juan che comunque sta bene. Rientra Mexes: «Entra però un altro titolare che ha capito come mai sta fuori: Burdisso e il brasiliano stanno facendo bene.Malui è il miglior centrale di Francia e cerca un posto tra i convocati del mondiale ». L’altra novità, rispetto a Bari, è Perrotta, in campo per Taddei, alternanza tra uomini di corsa in un periodo in cui bisogna pesare le energie. Anche perché c’è da sostenere la formula offensiva con tre attaccanti (4 vittorie di fila da quando il tecnico l’ha varata), nonostante la disponibilità degli stessi asacrificarsi aturno. Come caratteristiche sono punte di ruolo e di conseguenza l’equilibrio va cercato in altri settori: «A volte sbagliamo ancora. La squadra deve capire che dobbiamo lavorare tutti insieme per recuperare la palla. Quando poi anche gli attaccanti ci aiutano allora diventiamo branco. Di lupi». «Francesco migliora di giorno in giorno. Io amo vederlo in campo, lui gioca dove vuole, è un campione e va lasciato libero di inventare. Sono passati gli anni e io la vedo diversamente da Capello, che lo faceva giocare molto vicino alla porta» chiarisce Ranieri. Totti cerca il primo gol all’Olimpico nel 2010: in casa, in campionato, non segna da quattro mesi emezzo, dal 22 novembre, gara d’andata con il Bari e tripletta del capitano. Nel nuovo anno, l’unica rete è comunque pesante: il 23 gennaio a Torino, rigore trasformato contro l’amico Buffon per il momentaneo pari contro la Juve poi battuta, grazie al colpo di testa di Riise, al fotofinish.