La sterzata serve, eccome. Soprattutto dopo le tre sconfitte consecutive che hanno intoppato il percorso di rimonta della Roma, finita sotto contro Milan, Livorno e Udinese. La sa bene Claudio Ranieri che, nel corso della conferenza stampa della vigilia (a Trigoria, non ha dovuto fare molta strada per presentarsi davanti ai giornalisti perchè i giallorossi sono in ritiro proprio qui) di Roma-Bologna, ha espresso più di un concetto significativo con la solita chiarezza. Primo appello, obbligato, allo spirito di gruppo:
“So che occorre essere tutti uniti per uscire fuori da questo periodaccio, lo spogliatoio è sereno ed è costituito da persone che cercano di trovare una soluzione. Sono sereno anch’io. Il ritiro spero abbia giovato alla squadra, che ha deciso di comune accordo con la società di portarlo avanti. Se è stato utile, lo scopriremo domani: con la vittoria sarà andato tutto bene, con la scofitta sarà il contrario. Comunque, questi tre punti per noi sono fondamentali“.
La condizione di forma dei calciatori è altro argomento toccato dal mister testaccino, che ha valutato – uno per uno – lo stato di salute di alcuni elementi della rosa: “Mirko Vucinic gioca e la gente deve sostenerlo, se avessi quattro attaccanti riposerebbe. Alexander Doni sta bene e deve solo accumulare minutaggio; Jeremy Menez è pronto, nessun caso con lui, si fomentano dettagli che non esistono ma va bene così. Cerci e Baptista potrebbero venire in panchina e disputare una parte di gara: Alessio sta meglio del brasiliano“.
Spazio anche per spegnere sul nascere due polemiche innescate recentemente con Blanc (presidente della Juventus), che ha invitato Ranieri a non parlare della Juve (lo aveva fatto per dire che il passaggio di Stankovic in bianconero saltò anche per la contestazione dei tifosi, avvallando la tesi di Fabio Capello secondo cui il calcio italiano è in mano agli ultras), e Mario Sconcerti, il quale aveva pungolato Ranieri per aver detto che questa non è la sua Roma: “A Blanc dico che della Juve non ho mai parlato, anche se più di una cosa da dire ce l’avrei; rispetto a Sconcerti, a cui do del tu, dico che la squadra è diventata mia, ma questi per me sono i ragazzi più forti in circolazione. Per principio. E poi, ho 58 anni e sono 58 anni che è mia la Roma“.
Rispetto alla gara di domani, la ricetta di Ranieri è quella di non mollare:
“Quando crei tanto e non segni ti manca serenità. Non mi sono mai arreso. Ci sono persone che alle prime difficoltà mollano e poi danno la colpa alla sfortuna. Io non sono così. Dobbiamo lottare e mettercela tutta, già da domani. Siamo in un momento difficile, siamo in difficoltà ed è proprio per questo che bisogna starci vicino: niente bombe, niente improperi. Se è vero che siamo una famiglia, quando in famiglia qualcuno sta male, non gli tiri le bombe, gli stai vicino e cerchi di dargli una mano. Ed è questo che chiedo ai tifosi, se amate la Roma e se siete esasperati figurateci quanto lo siamo noi. Vanno migliorati due aspetti: quello dei gol subiti – che sono troppi – e quello dei gol fatti – che sono pochi. Domani il Bologna me lo aspetto rapido a ripiegarsi in attesa che i nostri tifosi ci fischino cercando di trovarci distratti. Questo non deve accadere. Me lo aspetto dai miei ragazzi, li voglio vedere freddi e glaciali. Fossi un tifoso alllo stadio, sarei incazzato, noi produciamo di più e tanto. Certo è fastidioso vedere che gli altri producono meno ma al primo affondo segnano. Non dico che ci devono applaudire ma che ci diano una mano a stare meglio, ci incoraggiassero, io da tifoso incazzato farei così“.
Ranieri: “Roma, io da tifoso incazzato ti inciterei”
di 31 Ottobre 2009Commenta