Ora, il timone della guida – quello che a suo tempo, parole di Rosella Sensi, Luciano Spalletti decise di mollare quando la barca stava affondando – passa tutto nelle mani di Claudio Ranieri. Chiamato a interpretare un ruolo che non è solo quello del semplice allenatore ma arriva ad assumere caratteristiche più dettagliate che passano attraverso mansioni di motivatore, guida e riferimento unico per i calciatori.
La società ha beghe importanti cui prestare attenzione e per il tecnico testaccino – che già deve far fronte ad una crisi di risultati inanellata con le recenti prestazioni – l’esperienza giallorossa diventa totalizzante. All’orizzonte il Fulham, poi un campionato da rimettere nella retta via. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi sottolinea in maniera nitida l’importanza della figura di Ranieri in questa fase già cruciale della stagione giallorossa:
Lei vorrebbe tenere lo stesso coltello tra i denti con cui lui annuncia ai contestatori di voler proseguire la battaglia: “Giocare in questo clima, con la paura addosso, è la cosa peggiore, ma la squadra non vuole mollare”, giura Ranieri. Come a dire: andiamo avanti per la nostra strada. Ma intanto il pullman anche domani andrà all’Olimpico scortato da due blindati della polizia, il che conferma le intimidazioni cui fa accenno Ranieri. Il problema di Rosella Sensi, invece, è che pure UniCredit ha deciso di andare dritta per la propria strada e ottenere il pagamento dei debiti (più di 400 milioni) di Italpetroli (di cui è azionista al 49%), senza più tollerare né ritardi né pressioni politiche. Ieri si è avuta conferma dell’azione legale promossa dalla banca: dei 13 decreti ingiuntivi richiesti per altrettanti asset Italpetroli (sette sono temporaneamente sospesi per vizio di forma) due riguardano l’albergo Filippo II di Monte Argentario e il Sunbay Park Hotel di Civitavecchia, pignorati il 16 settembre scorso. È un colpo al portafogli (anche se gli esercizi risultano in perdita) e al cuore: il Sunbay è la residenza estiva della famiglia Sensi. E non finisce qui… Le dimissioni dal Cda Italpetroli dell’avvocato Roberto Cappelli, legale di UniCredit, preparano il terreno alla prossima azione legale della banca: impugnare la delibera con cui l’assemblea approvò l’ultimo bilancio Italpetroli e dimostrarne la mancanza di continuità aziendale, dato che da allora nessun asset è stato venduto né sono state pagate due rate del debito. Un percorso che sfocerebbe nella messa in liquidazione di tutta la Italpetroli, comprese le sue controllate, come la Roma, che andrebbe all’asta, favorendo in quel caso l’intervento dell’imprenditore Francesco Angelini (assistito dall’advisor KPMG), ancora interessato a rilevare il club. Come evitare una fine tanto tragica? La Sensi spera che dall’arbitrato promosso per contrastare i decreti ingiuntivi e la risoluzione dell’accordo del 2008 esca una nuova mediazione con la banca. Gli arbitri Gambino e Carbonetti si vedranno nei prossimi giorni, ma UniCredit al riguardo è stata chiara: ci sediamo a trattare solo se ci viene concesso il mandato a vendere su tutti gli asset Italpetroli, a partire dalla Roma.