Ranieri e l’anno che verrà

di Redazione Commenta


 Dal Romanista:

«E’ stato un 2010 bello, entusiasmante. Lo ricorderò sempre con grande piacere». Così Claudio Ranieri definisce l’anno che, calcisticamente parlando, è già terminato. Dodici mesi fatti di tanti alti e pochi bassi. Trecentosessantacinque giorni scanditi da grandi imprese e poche ma cocenti (vedi la partita con la Samp) delusioni. Il tecnico giallorosso ha raccontato il 2010 della sua squadra in una lunga intervista andata in onda su Mediaset Premium, ma il pensiero è al 2011 che sta per arrivare. Un anno in cui la Roma, è questa la speranza del tecnico giallorosso, può finalmente portare a casa un titolo che ormai manca da tanto, troppo, tempo. «Per il 2011 vogliamo migliorare il 2010 che è stato un anno bellissimo per la Roma. Speriamo che il 2011 sia ancora più bello e più importante per tutti quanti noi tifosi e addetti ai lavori della Roma».

Il racconto comincia da gennaio, dalla prima partita partita del girone di ritorno, quella vinta 3-0 contro il Genoa, quella dei primi gol di Luca Toni , il bomber arrivato nella capitale per dare una mano lì davanti a Francesco Totti, e prosegue attraverso le tappe più importanti del 2010 romanista. Non le più belle, ma le più significative.
 
17 GENNAIO
ROMA-GENOA
 
Totti è un grandissimo giocatore, un grandissimo campione. Ma la presenza di Toni serviva a levargli l’incombenza di riempire anche l’area di rigore, perché lui è un centravanti atipico. Fa altri movimenti, viene sempre fuori. La Roma di Spalletti si era contrraddistinta proprio per non avere il centravanti classico, ma aveva i centrocampisti che si inserivano. A lungo andare certi meccanismi vengono a conoscenza anche degli avversari, che corrono ai ripari. Per cui l’acquisto di Toni ci ha permesso di fare un altro sistema di gioco, di dare un’altra consapevolezza alla squadra. E anche Totti se ne è avvantaggiato.
 
23 GENNAIO
JUVENTUS-ROMA
 
«I ricordi di quella partita sono belli, ogni vittoria della Roma lo è. C’era la voglia della squadra di far bene, eravamo in un momento positivo. Stavamo sull’onda del successo, volevamo mantenere il trend positivo. Una partita speciale per me per il ritorno a Torino? Io non ho motivi di rivalsa, io so di aver fatto un gran lavoro alla Juventus. Certo che fa piacere tornare e vincere. Però per me sono importanti i 3 punti per la Roma, non la rivincita. Non fa parte del mio carattere».
 
27 MARZO
ROMA-INTER
 
«Si comincia ad entrare nel vivo del sogno. L’Inter perde tantissimi punti e ci dà la possibilità di riavvicinarci. Perché non dimentichiamo che l’Inter era avanti anni luce, con uno squadrone nel quale tutto andava per il meglio. Ma la Roma ha questa forza, questa determinazione. A Roma si dice “tigna” nel non volerci stare, nel voler reagire, nel voler riprendere l’avversario. E alla fine ce l’abbiamo fatta. L’Olimpico era stracolmo e credo anche strafelice di emozione alla fine della partita».
 
18 APRILE
LAZIO-ROMA
 
«Le sensazioni del derby? Sono stato prima giocatore della Roma, poi allenatore. Sono tifoso della Roma. Per cui, sì, il derby vale sempre 3 punti ma è una partita a sé, se ne parla tutto l’anno, se ne parla fino al prossimo derby. C’è sempre il pathos, quello sfottò in più che è il bello della città, dei romani. Il prendersi in giro tra amici. Le emozioni furono tantissime, ricordo che il primo tempo fu molto brutto, ci fu il rigore parato da Julio Sergio e poi i due gol nostri e una grande soddisfazione da parte di tutti».
 
25 APRILE
ROMA-SAMPDORIA
 
«In quella partita noi abbiamo fatto un primo tempo stupendo, nel quale abbiamo fatto un gol e ne abbiamo sfiorati altri. Avevamo la Sampdoria alla nostra mercè. Nel secondo tempo è successo che la Samp, con due contropiede, ha fatto due gol. Questo nel calcio purtroppo ci sta, noi non siamo stati bravi e fortunati a chiudere la partita nel primo tempo. Nel secondo tempo la Sampdoria con il minimo sforzo si è portata via la posta. Ma io non carico troppo di ricordi la partita contro la Sampdoria, anche se perecchi dicono “ah, stavamo là…”. Il discorso è stato invece quello con il Livorno. Una squadra che è retrocessa, in pratica ci ha tolto 5 punti. La vittoria all’andata in casa e noi che stavamo vincendo a Livorno e che siamo stati raggiunti. Quelli sono stati i veri punti persi nel campionato della Roma».
 
11 SETTEBRE
CAGLIARI-ROMA
 
Ne avevamo parlato coi ragazzi. E’ stata una falsa partenza, le nostre aspettative e quelle dei tifosi erano e sono altissime. Dobbiamo fare di più e meglio, quella deve essere la molla di tutti, migliorare il bellissimo anno precedente. Sotto con la volontà di reagire, siamo partiti male ma fortunatamente siamo riusciti a riprenderci.
 
22 SETTEMBRE
BRESCIA-ROMA
 
Avevo chiara la sensazione che ancora non fossimo entrati nel vivo del campionato, di quello che dovevamo fare. Avevamo in testa l’anno precedente dove facendo le cose normali vincevamo. Con il nuovo campionato devi rimettere in moto la macchina, è come se devi far ripartire una macchina ferma e dargli la prima spinta e quello non c’era stato. Noi a Brescia abbiamo perso, e tutti hanno visto come, ma io ho ritrovato la squadra.

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