«È la tentazione, la tentazione dell´inferno!», scriveva il Verga a proposito della Lupa. Alta, magra, labbra rosse e fresche, quella « non era sazia giammai». Cattiva, determinata, maconvalescente, pure questa Lupa ha fame. Di successi, punti, svolte finalmente. Stanca? Non importa, «le energie si recuperano con le vittorie», garantisce Francesco Totti. Il più affamato del branco, lui che all´approssimarsi dell´autunno, solitamente, ha già fatto razzie, quest´anno è ancora incredibilmente a bocca asciutta. Ecco. Lui e gli altri lupacchiotti oggi vorrebbero mangiarsi il Napoli e digerirlo serenamente nelle due settimane di sosta.
Lupi e diavoli – Come apparecchierà la tavola il capobranco Ranieri? Avrà impiegato la notte intera a vincere le tentazioni. Non era l´inferno che lo tentava, ma tattiche e moduli. La tentazione quasi irresistibile, come gli occhi della Lupa, era la difesa a tre: Burdisso senior, Juan e addirittura Castellini, più indicato di Cassetti. Tentazione non nuova. Già a febbraio, nell´ultimo Napoli-Roma, Ranieri ne fu vinto, conquistato dalla possibilità di specchiarsi nell´avversaria. Stavolta, l´avrebbe allontanata al sopraggiungere dell´alba. Chissà… Squadra particolare, il Napoli di Mazzarri. «Difesa a tre, centrocampisti che si inseriscono dovunque e non danno riferimenti. Questo è il guaio», spiega Ranieri. E per questo nasceva la tentazione di difendersi a tre e riempire il centrocampo, avanzando Riise a sinistra e indietreggiando Menez a destra. Una sorta di linea Maginot. Che, almeno nella sua parte centrale, verrà eretta, indipendentemente dal modulo: Brighi, Pizarro, De Rossi. Senza Perrotta, senza Taddei, con De Rossi non ancora a pieno regime, non è il massimo della protezione. Come al solito, ci si affiderà al taglia e cuci di Pizarro, sarto su misura avendo la più alta percentuale di passaggi riusciti in tutta la A. Più avanti, in prima linea, tre lupi, tre bocche da fuoco: l´aiutante Menez (con le sue accelerazioni), l´affamato Totti (prima o poi segnerà), la guida Borriello: lui questi «boschi» li conosce bene. Vucinic, il più imprevedibile dei lupi, è dato nelle retrovie. Occhio però, a non darlo per morto. A lui basta uno sguardo, un momento di debolezza. Diavolo tentatore.
Torna il derby del sud
di 3 Ottobre 2010Commenta