Miracolo a Milano. La Roma cambia pelle e vince la prima partita in trasferta, battendo la squadra che stava dominando il campionato. Ranieri rinuncia ai suoi incantevoli violini e sceglie molti strumenti a fiato per la sinfonia della Rinascita. Bisogna convenire che è successo qualcosa. E’ successo che sia il tecnico che la squadra hanno raggiunto la consapevolezza di ciò che la Roma può fare con i mezzi a sua disposizione. Realtà vince il sogno. Le folgori vendicative di Ranieri, dopo le polemiche di sette giorni fa colpiscono di rimbalzo e inaspettatamente. Forse questa Roma, con il miglior Vucinic, sarebbe ancora una squadra da scudetto, ma è comunque una squadra che merita rispetto e che si fa rispettare. A Milano l’allenatore s’inventa una squadra inedita, sfidando i critici e la sorte con un coraggio sovrumano. Rinuncia a Totti e a Pizarro. Conferma Menez e manda in campo Adriano, provocando l’ironia dei giornalisti in tribuna. Ma quegli stessi commentatori che, nel prendere atto delle scelte del tecnico giallorosso, erano caduti in preda delle peggiori tentazioni critiche, vengono ricondotti a forme di maggiore rispetto, mano a mano che la partita si dipana. Alla fine, eccoli tutti pentiti, pronti magari a risfoderare le armi alla prossima occasione. Intanto godiamoci questa vittoria e il Santo Natale. Chi vivrà, vedrà. Vedrà se la Roma riuscirà a trovare chi saprà suggerirle nuove ambizioni. Il gruppo guidato da Ranieri sta dimostrando di poterle garantire. La vittoria di Milano ha detto che il gruppo è compatto e che Ranieri tiene in mano la squadra con il polso saldo. Le metastasi dello spogliatoio, inventate da chi sa fare solo gossip, sono favole metropolitane. La Roma, a Milano, ha dimostrato d’essere forte con quelli che sono scesi in campo e soprattutto con quelli che sono rimasti in panchina.
Ranieri: le scelte giuste per battere il Milan
di 20 Dicembre 2010Commenta