Ranieri – Menez, prove di convivenza

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 Dovesse rasserenarsi il clima, in concomitanza con l’inoltrarsi della brutta stagione, che circonda lo spazio nel quale Claudio Ranieri e Jeremy Menez stanno a distanza ravvicinata, significa ritrovare un calciatore che potrà dare una grossa mano nel corso della stagione, soprattutto in vista del trittico Coppa Italia – campionato – Europa League.

I due sono in tregua oggettiva e stanno cercando di ricucire un rapporto cominciato male, malissimo.

Perchè il mister non ha mai fatto grande affidamento sul transalpino e perchè Menez – finora – non ha certo garantito un impegno da “applausi a scena aperta”.

Anzi.

A riprendere e illustrare il tentativo in atto da parte dei due, ci pensa Il Messaggero edizione odierna. Ecco quanto riportato dal quotidiano:



“Dai Jeremy, forza. Spingi, non ti fermare”.

Nulla di erotico, è solo Ranieri che, nell’ultimo allenamento, ha provato a stimolare l’indolente francesino. Che fin ora ha reso poco, quasi nulla. I due pian piano stanno ricucendo un rapporto che stava annegando nelle pozze dei campi del Bernardini. A proposito, piccola parentesi: dopo il nubifragio di ieri mattina, i terreni di Trigoria erano impresentabili. Prati pieni di buche, pozze. Zolle che volavano. Divertente (insomma…) vedere i calciatori che, dopo ogni esercizio tattico, si fermano e riposizionano a mano le zolle al proprio posto.
Non dovrebbe succedere, ma succede. Questo è accaduto. Ma torniamo a Menez, che evidentemente sente odore di presenza a Milano. Vucinic non sta benissimo, Okaka – che sempre ha fatto bene ogni qualvolta impiegato – è più un cambio per Totti. Ed ecco che Jeremy ritrova il sorriso, forse perché gli è bastato poco per risentirsi considerato. Ranieri ha usato molto bastone, adesso sta provando con lo zuccherino. Lo sprona in continuazione, lo stimola, sollecita una sua reazione. In questi ultimi due allenamenti è arrivata. Basterà?
Forse è presto per dirlo, ma in attesa che si riapra il mercato, sempre meglio poter contare su un giocatore in più con le sue qualità, che in meno. Rivederlo emarginato, in tribuna, con problemi fisici più o meno accertati, non è il massimo, né per lui, né per la Roma. Ranieri dunque si è dato un paio di mesi per recuperare Menez, nella testa e nel fisico. Vuole abitarlo alla fatica, al lavoro. Non solo al gioco. Vuole fargli capire che il calcio non è solo il colpo di tacco, la giocata, ma anche sacrificio, dedizione, forza di volontà e soprattutto mettersi al servizio della squadra. Da lui si aspetta molto. Ora attende risposte.
Se non arriveranno, a gennaio, col dispiacere di tutti, Jeremy prenderà altre strade. Altro preso di mira dal tecnico è Mexes, spesso impegnato nell’uno contro uno proprio con il suo amico Menez. L’altro francese, quello più grande, dovrà per forza di cose essere presente a San Siro il 18, visto che Juan difficilmente recupererà. Philippe è entrato in un tunnel, dal quale non riesce a uscire. Ha perso sicurezza, non è più esplosivo come prima. C’è chi dice che abbia perso gli stimoli (e il posto da titolare) e vuole andarsene (lo vuole anche la Fiorentina). Lo si dice da tre anni, poi non è mai stato così. Di sicuro Mexes non sta vivendo la sua stagione migliore e a Milano avrà la possibilità, in parte, di rifarsi. Doni non si è allenato (mal di schiena), anche lui resta in dubbio per Milano. Se non dovesse farcela? Julio Sergio non c’è, Ranieri ha più fiducia in Artur che non in Lobont. Il preparatore dei portiere sta forzando molto la mano proprio su Artur. Ma Ranieri ad oggi spera di recuperare Doni”.


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