Ranieri: “Farò il massimo con una squadra che non ho fatto io”

di Redazione 1


Alla vigilia della gara contro l’Udinese, Claudio Ranieri ha più di una preoccupazione. I risultati, in primo luogo, che hanno smesso di dare ragione al cammino intrapreso dal tecnico testaccino e quegli 11 punti in classifica che sono un misero bottino (tenuto conto del fatto che a disposizione ce n’erano 27, ndr).
In una fase delicata della stagione – con le ultimissime rispetto all’operazione di Francesco Totti e dell’ingresso tra gli organigrammi societari di Gian Paolo Montali – quello che si presenta a Trigoria per la consueta conferenza del giorno prima è un Ranieri col carattere coriaceo di sempre. Affronta tutti a viso aperto e non si tira indietro quando occorre guardare la realtà ad occhi spalancati. La prima indiscrezione riguarda la mancata convocazione di Jeremy Menez:


“Il ragazzo era operato tempo fa di pubalgia. Gli fa male, evidentemente ha preso un colpo domenica scorsa. Non è un caso, ma soltanto un infortunio. Mi dispiace. Senza Francesco Totti in campo, tuttavia, non ci sono vice-Totti, neanche Menez lo è e a malapena riuscirebe a ricordarlo”.
La dichiarazione di fuoco arriva presto: Ranieri visibilmente duro non ci sta ad assumersi responsabilità non sue:
E’ difficile plasmare una squadra non tua. E’ diventata mia. Non l’ho fatta io, ma l’obiettivo non cambia. Il massimo. Il massimo di quello che possiamo fare quest’anno. A me non piace prendere in giro i tifosi. Ogni partita deve essere giocata al massimo, con spirito di sacrificio. Per me è importante la sfida continua. Nell’arco di un anno ci sono momenti belli e momenti brutti. E’ logico che ora ora il quarto posto lo firmo, significa Champions, soldi. Però per come sono fatto io me la gioco fino in fondo. Le difficoltà ci sono, io mi assumo le mie responsabilità. Bisogna fare di necessità virtù”.
Toni forti, poi il cambio di scena e il pensiero rivolto alla gara di domani contro l’Udinese:
“Possiamo ipotizzare tutto. Anche Guberti per Taddei. Non mi metto paura. Se non lo faccio ora che ci sono alcuni giocatori che stanno bene ed altri meno. Poi certo la maglia della Roma pesa. Juan è pronto, Doni parte con noi. Da ieri è migliorato al 50%. Ieri non riusciva nemmeno a camminare. Viene con noi e se continua il miglioramento sarà certamente della partita. De Rossi non sta attraversando un buon momento. Dà però sempre il massimo. Gioca ogni tre giorni. Quando noi possiamo lavorare lui va in Nazionale e gioca. Bisogna aiutarlo in questi momenti e supportarlo. Avessi la possibilità gli farei saltare qualche partita, o magari anche un solo tempo come Pizarro. Molte volte è più importante ricaricare le energie nervose piuttosto che quelle fisiche. Nessun problema con Pizarro, ha solo rifiatato. Lo dovrebbe fare anche Mirko Vucinic ma non posso permettermelo”.
Battute anche su Montali e Totti:
“Gian Paolo è una persona valida e sicuramente farà bene. Se migliorerà il mio lavoro? Sicuramente, io avrò modo di pensare solo alla squadra. Conosco Montali, potrà fare solo che bene. Ho parlato con Francesco. Ieri provando e girandosi gli si era bloccato il ginocchio. Ora per lo meno è più rilassato, quello che c’era da fare è stato fatto”.


Commenti (1)

  1. salve mister, ma perkè dice ke il sig. Vucinic deve tirare il fiato? dall’inizio del campionato avra fatto 5 partite e non ad alto livello, quindi non capiamo per cortesia ci illumini, in riferimentto alla squadra ke ha preso ke non è sua, la dott. Sensi non le ha puntato una pistola contro per allenare la Roma, il sig Guberti “perdoni l’arroganza” rende bene a sx e 0 a dx, non se ne accorto ke contro il livorna non riusciva a mettere al centro un cross decente ! si ricordi ke attualmente non può permettersi il lusso di mettere fuori Menez perkè è l’unico ke le da profondità, a risentirci

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