Sembra un Claudio Ranieri decisamente sereno, ma concentrato, quello che si presenta all’ultima conferenza stampa della stagione a Trigoria prima della partenza alla volta di Verona dove la Roma affronterà il Chievo per l’ultima giornata di campionato.
Il tecnico, prima di tutto, ha premura di fare un breve punto della situazione: “E’ logico che siamo stanchi, questi ragazzi hanno iniziato a giocare da moltissimo tempo, molto prima che arrivassi io, per iniziare l’avventura in una competizione importante come l’Europa League: siamo un pò stanchi, non lo nascondiamo, ma abbiamo ancora tante energie da spendere per accontentare i nostri tifosi”. Inoltre assicura che sia la sua squadra sia l’Inter non hanno bisogono di particolari motivazioni per affrontare i loro rispettivi match: “In questa partita non si può caricare la squadra più del dovuto e non c’è bisogno di creare particolari motivazioni: hanno già tutte le motivazioni necessarie. Già il fatto di aver svolto questo percorso è una motivazione; sapere che sposti 20.000 persone che vengono a Siena per te è un’altra motivazione. Non temo l’emozione che mi danno queste situazioni”, poi aggiunge: “amo questo lavoro e amo il calcio, per me sarà una grande emozione, ma vivo per queste”. Successivamente il tecnico romano afferma di sperare anche nelle condizioni metereologiche di domani: “Mi auguro che anche domani a Verona sia così fresco come stamattina, perché il caldo potrebbe rappresentare un’insidia per noi”. L’avversario non è di quelli da sottovalutare: “Il Chievo? In effetti si è parlato troppo poco di loro; l’abbiamo visto domenica, quando ha lottato fino alla fine contro l’Inter arrivando anche al 4-3; è una squadra che corre, che lotta e che è compatta; inoltre sono bravissimi in contropiede dove noi siamo più vulnerabili”. L’attenzione di Ranieri poi si sposta sulla sua situazione personale e sulla condizione fisica di Totti: “Io Normal One nel caso non dovessi vincere lo scudetto? Io mi sento solo Claudio Ranieri. Il nostro gladiatore? E’ il pubblico, non lo dico per essere ruffiano, ma sono il nostro punto di riferimento e quest’anno di ha dato una grossa spinta. Che cosa dirò ai ragazzi prima della partita? Quello che sento dal cuore, non è che ci penso prima. Totti? Sta bene, ha calciato normalmente, come del resto ha fatto Pizarro, poi come sempre prima della gara parlerò con loro“.
Poi riguardo al suo futuro aggiunge: “E’ opportuno vedersi prima di partire per le vacanze, come credo sia normale, ma non ci sono problemi sul futuro”.
Per il tecnico testaccino la Roma non ha da recriminare nulla nei confronti degli arbitri e deve ringraziare solamente se stessa se ora si trova a lottare per un obiettivo così importante: “Recriminazioni della Roma? Ognuno ha ciò che si merita e noi non abbiamo nulla da recriminare e nulla da rimproverarci. Questa è una squadra che ha incontrato delle difficoltà, è caduta molte volte, ma si è sempre rialzata; ci sono stati errori dei giocatori, del tecnico e degli arbitri: fa parte del gioco del calcio”.
Sul collega Mourinho preferisce tagliare corto: “L’ultima intervista da lui rilasciata? Avrebbe molte più cose da dire di calcio a gente di calcio, invece parla sempre di me, evidentemente devo stargli molto a cuore. Lui si deve costruire qualcosa, si vede che ne trae linfa. Potrei dire io tante cose, ma non mi interessa”, poi aggiunge “non mi interessa quello che dice e le dichiarazioni che rilascia, anzi, mi annoia, quindi andiamo avanti. Io voglio parlare di calcio, non voglio parlare di polemiche che fanno soltanto male al calcio, perché amo troppo questo sport”.