Ranieri: “Niente alibi, alla Roma servono i risultati”

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 La conferenza stampa di Claudio Ranieri:


L’INCONTRO CON LA SENSI
– “Mi meraviglio, voi sapete sempre tutto di tutto. No, quando viene ci fa piacere. Ci ha caricato per questo mese importante. I contenuti? Se dico la verità parlate solo di quello. Non dicendovi niente potete spaziare nelle vostre componenti fantasiose. Meglio così, no?”
NESSUN ALIBI –  “Noi pensiamo soltanto ad allenarci e a far bene il nostro lavoro. Noi facciamo parte della Roma, ma facciamo parte della Roma che gioca, non della Roma che deve chiacchierare, parlare, discutere. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio di quello che possiamo fare  perciò non sono entrate minimamente tutte le voci che ci sono state fuori. Alibi? No, assolutamente. Guai. A me non piacciono giocatori che cercano alibi ma in nessuna maniera quando si parla di arbitri, di qualsiasi cosa, i responsabili siamo noi”.
MERCATO“So che seguiranno quello che mi hanno detto all’inizio. Sarà un anno di tribolazioni e di lotta e cercheranno di fare il massimo per la Roma”.
DONI“E’ un giocatore che ho convocato, il sabato sera tiro le somme. Tutti quelli che ho convocato hanno le stesse possibilità. Se Julio Sergio può cambiare le gerarchie? Certo. Non ci sono punizioni, un giocatore che deve andare in nazionale perché dovrebbe essere punito? Non vedo il perché. Penalizzante avere giocatori nel giro delle nazionali? No, significa che sono bravi. Un allenatore vuole sempre avere giocatori bravi. Poi un allenatore vorrebbe sempre tutti i suoi disponibili. Ma se stai in una grande squadra, hai giocatori importanti. E i giocatori importanti vanno in nazionale: è un tributo che devi pagare”.
MENEZ“Il sogno di giocare con Vucinic e Totti? Prima o poi lo realizzerà. Per lui è importante continuare a giocare perchè sta facendo bene. A me sta il compito di decidere quando farli giocare insieme. Io sono più pragmatico, la cosa che più mi sta a cuore è aiutare la difesa a non prendere gol. L’allenatore vuole mettere giocatori validi tenendo un equilibrio tattico importante”.
IL BARI“Il Bari sta attraversando un momento bellissimo, gioca il calcio migliore di tutti, un calcio frizzate, come fanno sempre le squadre di Ventura. Sarà una gara bella e difficile. Dovremo fare un’ottima gara. I tanti tifosi del Bari? Significa che stanno attraversando un momento dolcissimo e i tifosi la seguono. Noi dobbiamo recuperare la stima e la fiducia dei nostri tifosi e fare bene come sta facendo il Bari. I ragazzi stanno belli carichi. L’autostima è recuperata, ora servono i risultati positivi che ti fanno diventare tutto più semplice. Come il Bari, che è in un momento molto frizzante e gli riesce tutto. Noi stiamo molto bene. Dobbiamo fare risultati. Con questi staremmo benissimo.
Cosa temo di più dell’avversario? Il collettivo. Stimo Ventura da tantissimi anni, ci siamo incontrati in tutte le categorie. Il suo collettivo è di prim’ordine, giocano bene, hanno perso solo due partite. Hanno la miglior difesa, sarà una bella partita, avremo bisogno del nostro pubblico. Incontreremo difficoltà ma con l’aiuto del pubblico le supereremo”.

TOTTI“E’ un po’ indietro, altrimenti sarebbe un mostro in tutto e per tutto. E’ stato tanto tempo fermo. Ha fatto una settimana completa con noi di allenamento, ma sta indietro. Però è recuperato. Quando dico che è dietro, parlo sotto il profilo della forma fisica. Mentalmente il ragazzo sta bene. Certo, non può avere i novanta minuti che hanno i compagni”.
DE ROSSI“Lui è molto carico. Nella disgrazia ci voleva questo riposo. Non posso dire quando tornerà ad allenarsi con i compagni: prima facciamolo arrivare a Trigoria, poi vedremo”.
JUAN“Non c’è stata querelle. Non stava idoneo per giocare. Ha detto a me che non se la sentiva. Ha questo problema. Quando forziamo nell’allenamento sente molto carico il muscolo. Spero piano piano si possa recuperare. Spero di poterlo recuperare anche quando faremo le tre partite a settimana. Perché spesso si allena ma poi non gioca? Perché non è pronto. È un professionista serio e un conto è fare allenamenti personalizzati e un conto è giocare la partita: la partita è uno sforzo supremo, tu puoi allenare i giocatori al 100% ma la partita è un’altra cosa. Lui è un professionista serio, quindi non vuole entrare per 10 minuti e poi riuscire. Allora sta attento, sente il suo muscolo. Mi mette al corrente di ogni sua difficoltà”.


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