Gigi Proietti sente la partita. Come tutti i giallorossi. Eppure, Roma-Inter, per l’attore capitolino, non è la gara utile a valutare il cammino dei giallorossi che – nell’annata in corso – hanno fatto più di quello che ci si aspettava, andando a rimettere in sesto una situazione drammatica. Ora, la possibilità di giocarsi una partita che potrebbe segnare in maniera indelebile il proseguo del campionato. Ma per Proietti il sogno è anche un altro: vedere finalmente Totti al fianco di Toni. Da La Gazzetta dello Sport:
Il «curvone di Ranieri», quello dal quale sta uscendo la Roma per immettersi nella dirittura finale. Galoppa la Roma, ormai alla fine del curvone.
Mandrakedi «Febbre da Cavallo» se ne intende di curvoni. Gigi Proietti è pure romanista.
«Ma Mandrake è molto, molto scaramantico. Parla il meno possibile, anzi sa che è meglio stare proprio zitti. Forse una scommessina la fa, ma di nascosto. Zitto e mosca».
E Gigi Proietti romanista?
«Sono contento di quello che ha già fatto la Roma. Satollo. Grazie Roma, sei grande. Tutto quello che viene in più… beh, ci intrigherebbe molto».
Volata finale spettacolare.
«Incredibile, siamo allo spareggio. Evvai sul curvone, bisogna farlo con le mani sugli occhi per poi aprirle all’improvviso. Uauu».
A Bologna una bella accelerata.
«Temevo molto la partita, quelle più scontate sono le più pericolose. Non è stato semplice».
La chiave di volta secondo Proietti?
«Ranieri: ha dato alla squadra tattica e strategia. Diciamolo: con la gestione precedente non c’era più. Ranieri sa coniugare razionalità ed entusiasmo: sembrano antitetiche invece funzionano a meraviglia. I giocatori già c’erano. Io sono un patito di Menez, finalmente ho ragione. La Roma non ha nulla da invidiare alle altre».
Ranieri «battutaro»: dal curvone alla Mandrake a Totti-cellula staminale. Metafore alla Proietti.
«Attenti a non cambiare l’accento: mèta-fòra…».
Totti forse in panchina.
«Ma sarebbe bello vederlo con Toni…».
Sarà all’Olimpico?
«Purtroppo no, sono in giro a promuovere il mio nuovo film “La vita è una cosa meravigliosa”. Sarò in qualche gruppo d’ascolto, champagne e tramezzini».
Sognando lo scudetto.
«No eh, non si dice. Nessuno saprà mai. Silenzio assoluto. Oltre che tifoso sono attore: una concentrazione massima di scaramanzia. Sono il re degli scongiuri. Tipo? Sputare tre volte a terra. In tasca? Le mani bastano… E poi serenità. Tanta serenità»