Quattro portieri per una maglia. Un titolare convalescente. Un “miglior terzo portiere del mondo“, oggi guardiano della porta romanista. Due “secondi” (o meglio “terzi”) che sembrano destinati a rimanere tali. Doni, Julio Sergio, Artur e Lobont. Asromalive.com ha analizzato i loro numeri, dopo aver raccolto l’umore dei rispettivi procuratori e il parere di Roberto Negrisolo: l’uomo che ha scoperto Angelo Peruzzi e Sebastiano Rossi (solo per citarne alcuni), negli anni in cui è stato preparatore dei portieri nella Roma e nel Milan.
UMORI – “Oggi è Julio Sergio il titolare – ha dichiarato con fierezza Alessandro Lucci, agente dell’estremo difensore brasiliano -. La definizione di terzo miglior portiere del mondo (giudizio di Spalletti, Ndr) non credo sia piaciuta molto al giocatore. Che pure ha convissuto in maniera intelligente con quell’uscita e ha dimostrato personalità quando è stato chiamato in causa. Se dovesse tornare in panchina? Faremo delle valutazioni quando rientrerà Doni. Certo, le ambizioni di Julio sono cresciute“. Qualsiasi dubbio sulle gerarchie verrà presto risolto. Non manca molto, infatti, al pieno recupero di Doni: “Si sta allenando con i propri compagni – ha sottolineato il procuratore Ovidio Colucci -, negli ultimi giorni ha intensificato il lavoro e il ginocchio risponde bene. Non sente dolore, ma userei cautela nel pronosticare il rientro. Esistono dei tempi tecnici. Credo che sarà a disposizione dopo la sosta“. Donieber Alexander Marangon, lo scorso anno, è stato protagonista di un vistoso calo nel rendimento: “Non aveva la possibilità di allenarsi al 100%. Non sosteneva più i carichi di lavoro adeguati per la Serie A. Aveva problemi a caricare e così su consiglio dello staff medico della Roma ha avviato un iter che ha portato all’intervento. Se oggi teme la concorrenza? Può essere di stimolo per dare il massimo. Le voci di mercato prima dell’operazione? Non ci è arrivata nessuna offerta ufficiale. Poi nel calcio non si sa mai…“. Colucci cura anche gli interessi di Artur: “Deve stare tranquillo. Questo è il momento di impegnarsi il più possibile e farsi trovare pronto se Ranieri dovesse chiamarlo in causa. Se è il caso di cambiare aria? Ogni valutazione su una sua possibile partenza è rinviata a gennaio“. Infine Lobont. Il rumeno, prima della firma del contratto, era già “ospite” a Trigoria, dove ha svolto buona parte della riabilitazione dall’intervento al ginocchio. Allo scadere dell’ultima finestra di mercato è stato ingaggiato dal club capitolino: “Ho fatto di tutto per venire alla Roma – disse Lobont – e finalmente ho coronato il mio sogno“. Un sogno che rischia di rimanere tale. Il manager, Pietro Chiodi, non si sbilancia: “Aspettiamo a giudicare. Bogdan non è stato ancora visto all’opera: qualunque valutazione potrebbe risultare affrettata“. Le dichiarazioni dei procuratori sono oculate. Tutti attendono di capire quali saranno le reali gerarchie. In questo senso, il rientro di Doni sarà utile a sciogliere diversi quesiti. E ad aprire eventuali discorsi di mercato.
L’OPINIONE – “C’è un titolare nella Roma ed è Doni: andrebbe ribadito a chiare lettere. Julio Sergio sta disputando delle buone partite, anche se a Catania si è posizionato male sul gol e poteva risparmiarsi certi interventi resi forzatamente spettacolari. Artur e Lobont, con tutto il rispetto, non sono portieri da Serie A“. Roberto Negrisolo non fa giri di parole: c’è solo un numero uno, nella Roma; e “quando rientrerà, saprà infondere sicurezza a tutta la difesa. Lo scorso anno ha commesso qualche errore, ma può capitare. Certi valori non si perdono: Doni si è sempre espresso a grandissimi livelli“. Nel mestiere di preparatore dei portieri Negrisolo ha fatto scuola: “Non sono stato il primo a cimentarmi. Mi piace ricordare che in passato alcuni tecnici sapevano allenare alla perfezione anche i portieri: Liedholm e Valcareggi su tutti. Credo che un preparatore abbia il dovere di far crescere i ragazzi che ha a disposizione: è troppo facile far spendere soldi alle società senza produrre nulla“. Gestire quattro portieri è un compito arduo. Negrisolo detta le regole: “Non mi parlate di aspetto psicologico: non è il caso di scomodare la scienza. Il portiere, per natura, deve avere una forza interiore straordinaria. Poi deve vigere la meritocrazia e la cultura del lavoro: chi non gioca deve allenarsi mezz’ora in più degli altri. Un club importante, comunque, dovrebbe avere due portieri di grande spessore. Due che sappiano infondere sicurezza all’allenatore, ai compagni e ai tifosi“. Infine una lista di potenziali campioni dalla quale la Roma potrebbe attingere: “Victor del Gremio, Felipe del Corinthians, Fabio del Cruzeiro e Pantilimon del Timisoara: tre brasiliani e un rumeno; garantisco io. Anche se la Roma la soluzione ce l’aveva in casa: che errore perdere Amelia, Curci e Zotti…”.
Simone Di Segni
NUMERI (relativi alla Serie A)
Doni – 125 partite disputate, 130 gol incassati, 11182 minuti giocati, esordio il 29/04/2007 in Roma-Lazio (0-0), media gol subiti: 1,04 a partita.
Artur – 12 partite disputate, 20 gol incassati, 1014 minuti giocati, esordio il 20/10/08 in Roma-Samp (2-0), media gol subiti: 1,67 a partita.
Julio Sergio – 5 partite disputate, 9 gol incassati, 450 minuti giocati, esordio il 30/08/2009 in Roma-Juve 1-3, media gol subiti: 1,8 a partita.
Lobont – 17 partite, 19 gol incassati, 1474 minuti giocati, esordio il 20/01/06 in Udinese-Fiorentina (0-0), media gol subiti: 1,1 a partita.