Dal Messaggero:
La tifoseria della Roma si divide di nuovo. Non bastava l’addio della famiglia Sensi o le dimissioni di Ranieri: ora il nuovo tema di dibattito è «la resurrezione improvvisa» di Pizarro. Questa l’accusa che viene mossa al cileno, reo secondo parte della piazza di essersi tirato indietro (per problemi con Ranieri) nelle ultime gare contro Napoli, Shakhtar e Genoa e di esser «riapparso improvvisamente» contro il Bologna. Ma c’è chi la pensa diversamente, riprendendo le dichiarazioni di Montella nel post-gara di mercoledì: «Lui non voleva giocare, è stata una mia scelta e l’ho forzato: gli ho detto che doveva esserci per forza. Alla fine è sceso in campo con gli antidolorifici».
I pro-Pek asseriscono: «Non c’è nulla di male, ha preferito sacrificarsi per un allenatore che ha dimostrato di credere in lui». Quale sia la verità, le incomprensioni fra Ranieri e Pizarro (nate il giorno del derby, quando il tecnico chiese al cileno un recupero-lampo a colpi di antidolorifici per poi preferirgli Greco a gara in corso e non farlo entrare nemmeno nel secondo tempo, dopo averlo fatto riscaldare per una buona mezz’ora) sfociano nella rottura prima di Roma-Bayern Monaco. Dopo la vittoria a Basilea, Ranieri decide che la nuova disposizione del centrocampo giallorosso sarà con De Rossi (o Pizarro) vertice basso, Menez alto e ai lati due tra Perrotta, Greco, Brighi, Simplicio e Taddei. Nella vigilia della gara contro i tedeschi, l’allenatore commette l’errore di comunicarlo al solo De Rossi. Pizarro lo viene comunque a sapere (ma in via indiretta) e ritrovatosi riserva senza una spiegazione ci rimane male, alleviato solo dalla dimostrazione d’affetto di Daniele che dopo aver segnato il gol del 2-2 lo abbraccia a bordo campo. Da quel momento in poi, allenatore e calciatore – nonostante le reiterate rassicurazioni di Ranieri in sala stampa («Non c’è nessun problema, non esiste nessun caso Pizarro») – non si sono più chiariti. Il resto è storia recente: dal rientro ritardato dalle vacanze di Natale al tentativo del tecnico, fallito, di ricucire un rapporto oramai lacerato.