Da Il Corriere dello Sport:
“Tre mesi fa eravamo un gruppo da buttare. Ora andiamoci piano, ma, se la fortuna ci assiste, possiamo giocarcela in tutte le competizioni“. Simone Perrotta è lo specchio della Roma bella, vincente e sorridente degli ultimi mesi. Un giocatore trasformato rispetto a inizio stagione. Ora con il suo dinamismo è tornato a fare la differenza. Intervenendo a Teleradiostereo, Supersimo ha spiegato il segreto del suo ritorno ad altissimi livelli: «Avevo problemi che non sapevo di avere. Mi ero fatto male durante il ritiro a Riscone, poi sono andato a curarmi da una persona a me cara in Calabria ed ho risolto fortunatamente tutti i miei problemi. Molto dipendeva dalla concomitanza di un bitedentale e da un certo tipo di plantare che indossavo. Questo comportava uno schiacciamento toracico che mi mozzava il fiato. Ora però è tutto risolto». Sta bene Simone, e si vede. Anche se non dorme granché. Ma stavolta per un bel motivo, l’arrivo del suo secondogenito: «Quando si sveglia, mia moglie mi dice di rimanere a dormire, ma l’istinto paterno mi induce ad alzarmi». Le prestazioni non ne risentono e Ranieri conta su di lui almeno quanto faceva Spalletti. Chi dei due è meglio? «Sono diversi – risponde Perrotta -. Sicuramente Ranieri ha più esperienza, però sono entrambi ottimi tecnici. Con Ranieri è cambiata la mentalità: ci dice “mettiamoci bene in campo perché con il potenziale che abbiamo un gol lo facciamo sempre“. Con Spalletti era una spasmodica ricerca del bel gioco a discapito degli equilibri in campo anche quando la partita era pressoché decisa. Seguirlo in Russia? Non ho mai preso in considerazione quest’ipotesi, vorrei chiudere la carriera a Roma; da parte mia la volontà c’è ma queste cose si decidono in due. Ho ancora un anno di contratto ed è presto per parlare di un ulteriore prolungamento».
Obiettivi stagionali? «Con Toni ora abbiamo anche quelle qualità che mancavano alla nostra rosa. C’è umiltà e voglia di arrivare in fondo, vogliamo regalare al nostro pubblico delle grandi soddisfazioni».