Da Il Messaggero:
A stomaco vuoto, ma per non restare ancora a digiuno: in trasferta, cinque sconfitte su cinque viaggi. Se non dovesse andar bene nemmeno a Parma, la prossima sarà la settimana non più delle chiacchiere. In ballo c´è l´immagine del club, in attesa di essere piazzato al miglior offerente, ma anche il futuro di Ranieri e dei giocatori. Entrare al Tardini, con tanti pensieri addosso, è cosa strana per la Roma che, nelle ultime quattro visite a Parma, ha sempre raccolto il massimo: quattro successi di fila. Servirebbe il quinto, per dimostrare che la squadra è ancora in lotta per qualche obiettivo, poi si capirà quale, e non per sopravvivere in una stagione iniziata malissimo. Per una questione di testa, dicono e forse è anche vero. Ma è solo la conseguenza del peccato originale, il più evidente degli errori che Ranieri, ostinatamente e superficialmente, ha negato sino al crollo con il Basilea.
Ad aprirgli gli occhi, il gruppo, nella riunione di mercoledì a Trigoria. La Roma è senza benzina e dovrà aspettare di fare il pieno. Ma, con un primo richiamino già a partire da domani, si cercherà di ridare resistenza e affidabilità a una squadra che dura un´ora o mezza partita. Svolta obbligatoria, ricordando il recente passato juventino dell´allenatore di San Saba, hanno dato più spazio a Bertelli. I giocatori, tutti e non solo Totti, stanno aiutando Ranieri, in evidente difficoltà. «Se sono io il problema, mi faccio da parte», frase sospirata dal tecnico. La squadra vorrebbe vedere più spesso in campo tre dei sette attaccanti in organico. Oggi dovrebbero essere accontentati: ecco Totti, Borriello e Vucinic. Anche perché stare dietro, non significa rischiare meno: in 11 partite 21 gol (12 in campionato per la peggiore difesa).