Christian Panucci ha rilasciato un’intervista a Il Romanista:
Christian, i tifosi della Roma non l’hanno proprio dimenticata.
«Mi fa piacere, sono davvero contento di questo. L’accoglienza che ho ricevuto a Roma-Parma è stata straordinaria, non me la sarei mai aspettata così intensa. Ancora adesso, che è passato un po’ di tempo, a ripensarci mi emoziono e mi viene la pelle d’oca».Ma è vero che in occasione del gol di Burdisso lei era distratto perché stava leggendo uno striscione in suo onore in Curva?
«Davvero si è detto così? (ride, ndr). No no, smentisco. L’avevo letto qualche secondo prima, poi mi sono concentrato sull’azione, anche se non sono stato impeccabile in quell’occasione. Comunque, ci tengo ad aggiungere una cosa».Prego.
«L’accoglienza che ho ricevuto all’Olimpico è stata per me un riconoscimento incredibile, un punto davvero
molto alto della mia carriera».Il suo ricordo più bello da romanista?
«Tanti: le coppe Italia, il record delle undici vittorie, i trionfi europei, le persone che ci aspettavano a Fiumicino.
Non saprei scegliere».Il più brutto?
«Catania, 18 maggio 2008».Il derby l’ha visto?
«E come no? Ho tifato ed esultato».Sì aspettava il gol di Cassetti?
«No, assolutamente. Perché voi sì?».No, neanche noi.
«Appunto. E forse per questo è stata una soddisfazione doppia. Gli ho mandato un messaggio appena è finita la partita, anche se Marco lo sento sempre. Sono stato felice per lui, si meritava una serata così, come calciatore e come ragazzo. Siamo molto legati. Ma non solo con lui. Un pezzo del mio cuore è rimasto nello spogliatoio di Trigoria».Chi sente ancora?
«Un po’ tutti. Tonetto e De Rossi sono tra quelli con cui ho un rapporto più stretto».All’Hilton ha scherzato con Totti…
«Sì, io e lui ci divertiamo così…(ride ancora, ndr)».Un commento sull’arrivo di Toni?
«Ottimo colpo, era l’attaccante che ci serviva. La Roma già era messa bene davanti, con lui ha più soluzioni. Può dare un aiuto decisivo per arrivare in Champions. L’ho visto contro il Chievo ed era davvero in ottima forma, non me l’aspettavo».Suo figlio Juan tifa sempre Roma?
«Ora deve dire che è del Parma, ma io lo so che è romanista».Vuole mandare un saluto ai tifosi?
«Certo. Vi ringrazio tanto per l’affetto che mi avete dimostrato allo stadio e per quello che mi dimostrate ogni volta che vi incontro per strada. Saluto anche tutti i lettori del Romanista».