Palermo-Roma: rassegna stampa

di Redazione Commenta


 Nonostante la pioggia battente e un campo ai limiti della praticabilità. Nonostante un Palermo coriaceo e mai domo, specie se preso per mano da quel folletto magico che sa essere Fabrizio Miccoli. La Roma ha giocato da Roma. Qualche distrazione in difesa, è vero, ma pure la convinzione che su un terreno simile a correre maggiori rischi sono sempre più i difensori.

Spettacolo, gol ed emozioni sotto il diluvio e nel pantano: gli argomenti caldi che vanno a riassumere la rassegna stampa di oggi sono proprio quelli citati. Ecco come i quotidiani hanno commentato il clamoroso 3-3 giallorosso contro il Palermo. Per il Corriere dello Sport meglio insistere su un’attitudine che alla Roma non dovrebbe mancare mai:

“Orgoglio Roma, giallorossi due volte in vantaggio ma ripresi per colossali errori della difesa, poi sorpassati, ed infine bravi nell’agguantare il meritato pareggio su rigore con Totti”.

Per La Repubblica, invece, il resoconto sta nella pagina riservata all’inserto sportivo; viene ripreso il concetto di cui sopra, ma quello che di là era orgoglio, qui viene reso in chiave peggiorativa:

“Roma un passo indietro, nel pantano del Barbera i giallorossi si fanno male da soli ma riagguantano nel finale il pareggio su rigore con Totti. Di certo non è stata la Roma ammirata nel primo tempo con la Fiorentina, anche per le condizioni di un campo ridotto al limite della praticabilità”.

Andando nel dettaglio ad analizzare i voti, da poche parti – anzi, se trovate dove, segnalatecelo! – viene ben giudicata la prova della difesa; unico caso di eccezione, quello di Nicolas Burdisso che, per il Corriere dello Sport, strappa il 7 in  pagella. Giudizi divisi su Julio Sergio, che ha compiuto due prodezze ma beccato 5 per via delle incertezze sul secondo gol di Miccoli, diagonale sotto le gambe da posizione defilata al 47’ del primo tempo. Male anche Cassetti, responsabile sul gol  del 2-1 rosanero, e Vucinic, troppo egoista in alcune circostanze. Delude un po’ De Rossi, anche se è suo il lancio che ha permesso ad Okaka di guadagnarsi il rigore.


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