Archiviare Roma-Bayern Monaco non è semplice. Ranieri ha parlato di euforia quale arma a doppio taglio – può caricare ed essere valore aggiunto, può distrarre e diventare controproducente – e chiama la Roma a un esame di maturità in vista della sfida di Palermo. Da La Gazzetta dello Sport:
Ad essere maliziosi, si può dire che l’infortunio di Mirko Vucinic abbia reso meno complicata la vigilia di Claudio Ranieri: l’attaccante montenegrino era il maggiore indiziato tra le quattro belle gioie ad andare in panchina e la zolla d’erba che ieri mattina ha procurato la distorsione alla caviglia sinistra ha solo messo il timbro sull´esclusione. Ma Ranieri, naturalmente, sostiene il contrario: «Io avrei voluto tutti i miei giocatori».
Viva il buonismo È proprio vero: le vittorie fanno diventare tutti più buoni e tornando a Vucinic, ma nella versione di grande scontento, Ranieri dice: «Io commento solo i fatti certi. Mirko mi sembra contento, allegro e scherzoso. Poi, ma questo è una considerazione di ordine generale, se c’è qualcuno che non accetta la rotazione, dovrebbe parlare prima con me e poi con la società». Avanti c’è il Palermo. Squadra tosta, con il secondo attacco del campionato e un giocatore come Pastore destinato a diventare una stella mondiale. «Partitaccia. Il Palermo è forte e sta attraversando un buon momento. Noi dobbiamo essere forti mentalmente e caratterialmente per rispondere colpo su colpo. Veniamo da una vittoria contro una grande squadra come il Bayern vicecampione d’Europa, ma ora mi aspetto una prova di maturità. Palermo è un test importante per capire chi siamo e dove possiamo arrivare. Pastore e Menez? Non ha senso fare questi confronti. Si tratta di due talenti. Hanno fantasia e riescono ad emozionare il pubblico.