Alemanno apre ad Angelini, incontro alle porte

Gianni Alemanno è in fase di studio per cercare di contribuire in maniera attiva affinchè si sbrogli la matassa che ruota intorno alla Roma calcio. Al punto che, dopo l’incontro congiunto con Rosella Sensi e i referenti di Unicredit, il sindaco capitolino ha in mente di rivedere ciascuna delle parti coinvolte in appuntamenti individuali al fine di capire in maniera definitiva chi ha ragione e chi no in questa situazione intricatissima. Ma stavolta, le porte sono spalancate anche per Francesco Angelini, con cui Alemanno intende parlare chiaro. Lo riferisce l’edizione odierna de La Gazzetta dello sport:

Dal rombo al tridente: i numeri, i minuti ed i gol del centrocampo giallorosso

 Tre posti per nove maglie. In tredici giornate tutti presenti a dare una mano al centrocampo di Ranieri. Anche solo per pochi minuti. Simone Perrotta comanda i magnifici nove e li trascina attraverso schieramenti, tattiche e moduli diversi. Si è cominciati da Siena con il rombo, anche se la Roma nei primi 16 minuti della partita al Franchi aveva adottato un centrocampo robusto con 5 uomini a proteggere la difesa. Poi si è tornati al rombo, il modulo adottato per invertire la rotta di una squadra in crisi, in realtà era stato già adottato da Spalletti la scorsa stagione. L’idea risale al 4 novembre del 2008: dopo una serie nera di risultati, con la sfida contro il Chelsea il tecnico di Certaldo decise di mettere da parte il 4-2-3-1. Si affidò, per la circostanza, a De Rossi (veritce basso), Perrotta (interno destro), Brighi (interno sinistro) e Pizarro (vertice alto). I giallorossi surclassarono i londinesi per 3-1 e da allora Spalletti iniziò a disegnare le varianti della sua Roma sul 4-3-1-2. Ovvero sul rombo. Con il nuovo modulo i giallorossi conseguirono in campionato 11 vittorie (di cui cinque consecutive – dalla 12a alla 16a giornata) e 6 pareggi.

Ancelotti: “Mi piacerebbe allenare la Roma in futuro”

 Carlo Ancelotti è stato intervistato da Sky Sport per la trasmissione “I signore del Calcio”. Ecco un estratto dell’intervista che andrà in onda domani:
Si può dire che l’incontro con Liedholm, a Roma, ti ha cambiato la vita?
Sicuramente ho avuto un grande maestro. E per un giovane credo che lui fosse la figura migliore, perché era uno molto paziente, curava molto l’aspetto tecnico e quindi sono stato fortunato ad incontrarlo, perché ha perso tanto tempo con me”.
Tu sei un po’ il nuovo Liedholm?
Non lo so. Se mi paragonano a Liedholm è sicuramente un accostamento che mi piace molto e mi gratifica”.
Anche con Bruno Conti c’è sempre stato un rapporto speciale?
Sono stato in camera con Bruno Conti per otto anni, quindi sicuramente è nato un rapporto speciale e speciale lo è ancora adesso, anche se ci vediamo poco, ma ci sentiamo molto spesso. Sicuramente è stato un ottimo compagno di viaggio”.

Il Romanista: A Ranieri piace il tridente MTV

 L’articolo integrale de Il Romanista:

Bari-rivelazione al tappeto con l’hattrick griffato Francesco Totti. E allora perché non riproporla anche domenica a Bergamo? A grandi linee dev’essere stato questo il pensiero di Ranieri, che anche nell’allenamento di ieri ha insistito nell’esercitazione tattica con Menez, Vucinic e Totti contemporaneamente in campo. Nella partitella, ludica sino ad un certo punto perché sono state fatte le prove anti Atalanta, mister Claudio ha proposto il suo trio delle meraviglie con il gruppo in maglia rossa. E ha provveduto a testarlo in un 4-2 3-1 con Taddei a destra, Mirko a sinistra e il ventiduenne di Vitry sur Seine alle spalle del numero 10.

Il Mondo: Sensi, toglietemi tutto ma non la mia Roma

 L’articolo integrale de Il Mondo:

Mediatori in più non ne servono. Sono sufficienti i legali Agostino Gambino per i Sensi e Francesco Carbonetti per Unicredit. A testarlo con mano è stato il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha invitato in Campidoglio il presidente di Italpetroli Rosella Sensi e il deputy ceo di Unicredit, Paolo Fiorentino, nel tentativo di avviare una mediazione. “Il clima è gelido”, ha dovuto ammettere Alemanno constatando la complessità della partita che si gioca intorno al destino del gruppo petrolifero che controlla la As Roma. Tutto nasce dall’accelerazione impressa alla vicenda da Unicredit, che nel corso dei mesi scorsi ha perso la pazienza e ritenuto di recedere dall’accordo siglato nel luglio 2008 con il gruppo della famiglia Sensi.

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