Ranieri: “Siamo dispiaciuti, ma non molliamo”

 Da Il Corriere dello Sport:

Ranieri, come ha trovato i giocatori alla ripresa degli allenamenti? «Dispiaciuti. Ma ho ricordato loro che hanno fatto una stagione eccellen­te. Quando sono arrivato avevo chie­sto una cosa: lottare sempre, fino alla fine. Il frutto di questa filosofia sono stati i ventiquattro risultati utili conse­cutivi. Qualcosa di straordinario. La squadra non ha mai perso questa ca­ratteristica. Non lo dico adesso. Non l’ha persa neppure contro il Panathi­naikos, quando siamo usciti dall’Euro­pa League. Contro i greci abbiamo sbagliato dieci minuti all’andata e die­ci al ritorno, ma anche allora abbiamo lottato fino in fondo. E lo stesso abbia­mo fatto contro la Sampdoria. Erava­mo sul 2-1 e mancavano trenta secon­di, provavamo ancora ad attaccare. E’ questo il segnale forte che vogliamo dare ai nostri tifosi. Sappiano che lot­teremo fino alla fine, che finiremo la stagione con la coscienza a posto, con­vinti di aver dato tutto fino in fondo. Non avremo rimpianti. Il calcio è que­sto.

Parma-Roma: per i biglietti supplementari si decide oggi

 Da Il Romanista:

La riunione chiave è prevista stamattina. La città di Parma e il Parma dovranno stabilire se concederci o meno altri biglietti per la trasferta di sabato. E soprattutto quanti. A Trigoria sono ottimisti. In Emilia pure. La questione è semplice. C’erano una volta 2.500 tagliandi e adesso non ci sono più. Sono terminati trequarti d’ora dopo essere stati messi in vendita. Erano quelli della curva ospiti, spicchio minuscolo di una miniatura di stadio. Il Tardini contiene al massimo 20.000 posti, 13.000 sono abbonati, 2.500 saranno occupati dai romanisti. Ne mancano all’appello altri 4.500.

Ranieri rivoluziona la Roma

 Da Leggo:

Ranieri cambia la Roma. A due giorni dalla sconfitta in casa con la Sampdoria e a 270 minuti dalla fine del campionato, il tecnico è intenzionato a far tirare il fiato a quei giocatori ormai spremuti dopo una stagione esaltante, ma altamente dispendiosa. A cominciare da Riise. Il norvegese è stato uno dei migliori fin qui, ma non si è praticamente mai fermato e domenica sera ha dimostrato di aver perso lo smalto dei giorni migliori.

Manifestazione in via Allegri: i tifosi della Roma si attivano. Vucinic, noie al ginocchio: nessun problema

 ROMA – I romanisti si mobilitano. L’operato dell’arbitro Damato non è piaciuto a tanti, nella capitale. La presidente giallorossa, Rosella Sensi, ha definito «inadeguato» il direttore di gara di Roma-Sampdoria. La tifoseria intera ha deciso di agire, quindi. Venerdì mattina, a partire dalle 10, i sostenitori si ritroveranno in via Allegri, di fronte al palazzo della Federcalcio, per protestare in modo pacifico nei confronti della Figc. L’iniziativa è nata su internet, ma si è sviluppata anche grazie a parecchie emittenti radiofoniche di Roma, che si sono unite per fare da amplificatrici. I gruppi organizzati della curva Sud devono ancora stabilire se, e come, partecipare alla manifestazione.

Presidenti Roma: Italo Foschi, forte come la morte è l’amore

 ROMA PER SEMPRE. Nascere a Corropoli e morire al Flaminio. La vita di Italo Foschi, primo Presidente della storia giallorossa, arriva al capolinea per lo stesso motivo che ne aveva suggellato l’essenza. Di Roma ci si vive – lo raccontano i cuori capitolini che pulsano all’unisono tra i cunicoli della Capitale, le ansie che fermano il tempo quando si riempie l’Olimpico, le generazioni che si passano il testimone di una passione “per amore solo per amore”. Poi, tra le casseforti di biografie che appartengono alla storia di un mondo antico come nulla di simile, grande così, scopri che di Roma ci si può anche morire. Allora, cambia la prospettiva e si modifica la visuale nel tempo in cui il flusso degli eventi mette nelle condizioni di trovare assonanza tra vocaboli distanti come il giorno e la notte. Come la Lazio e la Roma.
ANCORA SAMPDORIA.
Perché, accostare “morte” e “amore” non continua a essere un mero esercizio poetico di cui sarebbero capaci, semmai, i cantastorie ma diventa la presa d’atto di una vita avvolta da vessilli pigmentati di giallo e coloriti di rosso. Non succede, ma se succede che un giorno di marzo alla vigilia della primavera del 1949 il primo Presidente della storia calcistica della A.S. Roma capitomboli a terra per un infarto dopo aver saputo che la sua squadra stava perdendo a Genova per 2-0 contro la Sampdoria, si corre il rischio che più d’uno – tra i romanisti domiciliati sotto il Cupolone – incappino nella stessa sorte. Ancora i blucerchiati a corrodere la gloria della Magica, le solite due marcature a determinare silenzio di tomba. Avrà pure buttato un occhio, da lassù, Italo Foschi dopo il triplice fischio di Damato. E se non è morto un’altra volta – Pazzini, gol; Pazzini, gol – è solo perché avrà imparato a riderci sopra. Alle beffe del destino.
ITALO FOSCHI.
Quindici minuti del tempo di un romanista, ne vale la pena. Un racconto semplice e lineare, a tal punto rettilineo che anche i sogni, a un certo momento, sarebbero stati incapaci di immaginarlo. Per un capitolino, sta nell’ABC da imparare una volta e non scordare più. A tutti gli altri, l’ho già detto. E’ anche una storia da perderci un chilo al secondo.
Viscerale come i passi dei primitivi, con l’irrazionalità dei fiumi in piena. Bella di una bellezza carnale ma poi tanto lineare e cristallina che neppure il Candido. Di Voltaire. Ci sono date e località geografiche, attimi che non se li porta via nemmeno la tramontana, suggestioni a cui non si potrebbe opporre manco Niccolò Ghedini, personaggi che fanno parte dei libri di scolastica. E gol, parate, dribbling e incursioni, fughe sulle fasce laterali, interventi degli stopper a falcidiare l’avversario, gocce di sudore sempiterne come i monumenti dell’Impero.  E battiti; pulsioni irrinunciabili come la verità, prorompenti più delle maree,  da assecondare senza via d’uscita secondaria. Le gioie prive di misura e la tristezza dei motori che non ingranano. Organi vitali tanto deboli e cagionevoli quanto illimitati ed esclusivi. Che tanto – direbbe Coelho – nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.

Ranieri: “Appartenenza e sacrificio: ecco la mia Roma da Champions. L’Azionariato Popolare? Mi piace”

 L’intervista rilasciata da Claudio Ranieri a Sporteconomy:

Mister, in che cosa si differenziano  serie A italiana, Liga spagnola, Premier league inglese (dove lei ha lavorato allenando top club del calibro di Chelsea, Valencia, Roma e Juventus) sotto il profilo degli stadi, della managerialità delle società e del rapporto/stile con i tifosi?
“Nel mondo del calcio molto ancora è determinato dai soldi. Negli ultimi anni i club spagnoli hanno fatto operazioni importanti, grazie ai contratti derivanti dai diritti tv; gli inglesi hanno spinto molto sulle opportunità offerte da fiscalità più favorevole rispetto a quella presente nel nostro Paese. L’Italia, da questo punto di vista, sta scontando una situazione sfavorevole in entrambi i campi. Il denaro guida sempre e comunque…Solo l’Inter riesce a sopperire in questo momento al gap esistente (nel confronto con i top club stranieri). Il Barcellona, invece, è un caso a sè.

Toni, destinazione Manchester City?

Luca Toni verso il Manchester City? Chissà. Stando ad alcune indiscrezioni raccolte dal quotidiano tedesco Bild, potrebbe essere il club inglese di Roberto Mancini la prossima destinazione dell’attaccante giallorosso. Il centravanti è attualmente

Soci As Roma: titolo in calo, risultato netto in rosso

 Calcio di rigore a sfavore per i soci dell’As Roma. La metafora è utilizzata dal Sole 24 Ore per descrivere alcune difficoltà legate ai “conti” e al titolo in borsa:

I ricavi dell’ultimo semestre sono in calo, il Mol dimezzato, il risultato netto in rosso. Insomma, da quando la Consob è riuscita a fermare il ricorrente aggiotaggio sul titolo, vigilando sulle voci di Opa, gli azionisti si devono consolare con meriti sportivi.
Moneta che in Borsa ha valore altalenante. L’ultima volta che la Roma ha vinto lo scudetto (17 giugno 2001) Piazza Affari, spaventata dai premi ai calciatori, ha fatto cadere il titolo del 12%.

Lotito: “La Lazio favorirà l’Inter? Un’offesa”

 Claudio Lotito, presindente della Lazio, ha parlato della possibilità, da parte della squadra biancoceleste, di far vincere l’Inter, domenica sera, per sfavorire la Roma nell’ambito della volata-scudetto. “È una faccenda che mi offende. Io appartengo a un’altra categoria di persone: chi ha dubbi significa che pensa e applica queste cose, mentre io non le ho mai applicate.